La Trattoria Gozzi diventa "cinese", lo scherzo è dei Cavalieri di Sant'Appiano

La burla in stile "Amici Miei" fa il giro del web

I Cavalieri di Sant'Appiano davanti alla Trattoria Gozzi

I Cavalieri di Sant'Appiano davanti alla Trattoria Gozzi

Firenze, 1 agosto 2020 - Quando davanti alla storia Trattoria Sergio Gozzi di Firenze, è comparso un cartello che copriva tutta la porta d'ingresso e che annunciava la prossima apertura di un ristorante cinese, più di una persona ha sbarrato gli occhi incredula. In realtà si trattava solo di uno scherzo realizzato da quel gruppo di buontemponi che sono i Cavalieri di Sant'Appiano e che, se non fosse per il numero differente - loro ormai sono più di 100 - potrebbero tranquillamente incarnare il ruolo dei moderni "Amici Miei". Nel modus agendi e nel portare avanti il prezioso valore dell'amicizia, lo sono tuttavia a pieno titolo. Ieri mattina infatti, intorno alle ore 7, lo scherzo dal sapore goliardico messo in atto verso il loro amico Alessandro Gozzi, che nei Cavalieri di Sant'Appiano si chiama "Sir Braciola Rifatta", è stato anche un modo per lanciare un messaggio molto serio.

A raccontare come è nata l'idea, sono Luca Landini, Sir Luc Pediatricus - a richiamare, anche in questo caso, la sua professione - Gran Cavaliere Eletto insieme a Pierfrancesco Bertini, Sir Fava ma non Buho. "Oltre ad essere, come tutti gli altri Cavalieri di Sant'Appiano un grande amico - spiegano Landini e Bertini - Alessandro è uno di quelli che, durante l'anno, partecipa in modo più attivo degli altri a scherzi e sfottò". Da qui è nata l'idea: "Una "zingarata" in stile "Amici miei" - proseguono Landini e Bertini -. Ci siamo però ispirati al Marchese del Grillo in particolare alla scena in cui lui fa murare la bottega dell'artigiano ebreo e ci fa mettere un vespasiano. Il progetto iniziale era proprio quello di murare la porta della trattoria, ma sarebbe stata una cosa troppo laboriosa. Allora abbiamo optato per una modalità più soft ma di grande impatto: ci siamo dati appuntamento alle 7, quando ancora la piazza è vuota e poche sono le persone in giro, e abbiamo affisso alla porta d'ingresso un cartellone in un tessuto resistente, fatto realizzare appositamente". Le reazioni non hanno ovviamente tardato ad arrivare. "Tutti quelli che sono passati lì davanti - dicono ancora Landini e Bertini - per lo più amici e colleghi di quel rione di Firenze, ci sono rimasti malissimo. Qualcuno ha addirittura telefonato ad Alessandro il quale a sua volta, pensando a un'iniziativa del proprietario dell'immobile, su tutte le furie lo ha chiamato. Insomma, in poco tempo, si è alzato un polverone enorme e abbiamo dovuto svelare che si trattava di uno scherzo. Alessandro ha capito subito il nostro intento e, felice e grato, si è sciolto in un abbraccio a distanza". Ovviamente il tutto è stato filmato e montato con la colonna sonora di Amici Miei. Ma dietro a questo scherzo si cela un intento serio e profondo. "Anche da una "zingarata" come quella a cui abbiamo dato vita - evidenziano Landini e Bertini - si possono accendere i riflettori sulle nostre attività e si possono riscoprire gli esercizi fiorentini storici che, dopo il Covid e con la carenza di turisti, hanno dovuto reinventarsi. Alessandro, ad esempio, ha introdotto l'asporto, ha cominciato a lavorare anche la sera, quando invece era aperto solo a pranzo. In altre parole si è rimboccato le maniche. E noi, come amici, abbiamo aiutato in modo concreto lui e tutti gli altri ristoratori che fanno parte del nostro gruppo: abbiamo preso il cibo da asporto dal Gozzi, siamo andati a mangiare da Tullio, il ristorante di Paolo Bacciotti. Abbiamo fatto quello che gli amici fanno con gli amici: ci siamo dati una mano". D'altro canto la famiglia Gozzi questo "aiuto" lo fornisce da generazioni. "Le persone più anziane del luogo - fanno notare i due Gran Cavalieri Eletti - ci hanno raccontato che la Trattoria Gozzi pratica da sempre prezzi bassi e accessibili. Qui sono capitati anche clienti celebri come Mattarella e Bush, ma il trattamento e l'accoglienza riservati sono gli stessi per tutti" . "Ecco, in un momento come questo - concludono Landini e Bertini - il messaggio che vogliamo lanciare è da una lato la speranza (Alessandro Gozzi ha sempre il locale pieno), dall'altro dovremmo fare in modo, magari anche con l'aiuto delle Istituzioni, che Firenze riprenda i suoi fiorentini - e mai come adesso che mancano i turisti possiamo comprendere quanto questo sia importante - ma corteggiandoli un po', ovvero abbassando gli affitti e i prezzi degli immobili e permettendo ai giovani di tornare".  

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