Sammezzano, il castello delle mille e una notte è il più amato d'Italia

E' il castello più amato d'Italia secondo il censimento del Fai. Nel 780 ci soggiornó Carlo Magno al suo ritorno da Roma, oggi è il più grande esempio di architettura moresca in Italia

Il castello di Sammezzano

Il castello di Sammezzano

Reggello (Firenze), 25 febbraio 2017 - Una storia ricca e lunga quella del Castello di Sammezzano nel comune di Reggello. A pochi passi dal noto outlet "The Mall" si erge questo antico e curioso edificio, elegante, suggestivo ed eclettico. Tra i suoi più prestigiosi ospiti, affermava lo storico Davidsohn, potrebbe esserci stato Carlo Magno di ritorno da Roma nel 780. Si tratta di un luogo affascinante che evoca, grazie al suo stile moresco, le fiabe delle "mille e una notte".

Un contesto architettonico unico in Europa, arricchito dal parco, noto per le sue sequoie ed altre specie arboree esotiche. Nella storia, San Mezzano, ebbe diversi e prestigiosi proprietari: in particolare gli Altoviti, poi, per volere del Duca Cosimo, passò a Giovanni Jacopo de’ Medici che a sua volta la vendette a Sebastiano Ximenes.

Con l'ultima priorità il castello venne completamente modificato assumendo l'aspetto attuale. Si tratta, infatti, del più importate esempio di architettura orientalista italiana frutto della personalità degli Ximenes D'Aragona, in particolare Ferdinando, proprietari del castello dal 1605. Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona, infatti, trasformò ed ampliò l’edificio preesistente nel periodo di tempo compreso tra il 1843 e il 1889. Modificò la struttura esistente realizzando nuove sale come la Sala d’Ingresso nel 1853, il Corridoio delle Stalattiti nel 1862, la Sala da Ballo nel 1867 fino alla Torre centrale che riporta scolpita la data del 1889. Alla sua morte, giunta nel 1897, l'edificio avviò il suo secolo, probabilmente, più travagliato. Un susseguirsi di proprietari e progetti risultati, purtroppo, un fallimento.

Nell'anno 1992, l'edificio, venne definitivamente chiuso in seguito al fallimento della società italiana che ne era proprietaria. Nel 1999 tutto il plesso venne acquistato da una società italo-inglese ma le condizioni del castello non cambiarono e dopo anni di semi abbandono è oggi all'asta. Le rare e ricercate eccezioni di visita publica erano state realizzate grazie all'impegno di cittadini ed estimatori che per ogni occasione avevano registrato il tutto esaurito. In molti si sono adoperati, negli anni, per tutelare questo patrimonio come il "Comitato Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona", il gruppo "Save Sammezzano" o i due giovani di Pontassieve, Elia Giovacchini e Nicole Yumi Mastromarino, che intrapresero un viaggio di 17mila km per cercare fondi e salvare il maniero.  

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