Castello di Sammezzano, il web si scatena per salvarlo

Il gruppo 'Save Sammezzano' conta già 39mila condivisioni per un progetto di crowdfunding che sta coinvolgendo persone da ogni dove.

Il castello di Sammezzano (Antonio Degl'Innocenti)

Il castello di Sammezzano (Antonio Degl'Innocenti)

Firenze, 5 novembre 2015 - Viaggia a suon di clic la nuova mobilitazione cittadina per salvare lo storico castello di Sammezzano nel comune di Reggello. Il gruppo Facebook «Toscana Reggello Castello di Sammezzano« ha raccolto in poco tempo più di 8000 condivisioni per un appello che corre oltre i confini territoriali del comune dove risiede la struttura. Infatti anche l'altro gruppo «Save Sammezzano« conta già 39.000 condivisioni per un progetto di crowdfunding che sta coinvolgendo persone da ogni dove. L'intenzione della mobilitazione è quella di salvaguardare questo gioiello e mantenere la sua fruibilità pubblica appellandosi alle istituzioni e possibili acquirenti. Ma andiamo per gradi. La storia del castello è molto lunga e travagliata a patire dall'anno 1992 quando venne chiuso in seguito al fallimento della società italiana che ne era proprietaria. Nel 1999 tutto il plesso venne acquistato da una società italo-inglese  ma le condizioni del castello non cambiarono e dopo anni di semi abbandono è oggi all'asta. Le rare e ricercate eccezioni di visita publica erano state realizzate grazie all'impegno di cittadini ed estimatori che per ogni occasione avevano registrato il tutto esaurito.

D'altro canto si tratta del più importate esempio di architettura orientalista italiana. Frutto della personalità eclettica degli Ximenes D'Aragona, in particolare Ferdinando, proprietari del castello dal 1605. Ma se il plesso ha la sua importanza anche il parco gode di notevole stima essendo uno dei più vasti della Toscana con la squisita particolarità di contenere specie arboree esotiche come le famose Sequoie che risultano, ad oggi, tra le più antiche d'Europa. Una ricca e particolare vegetazione che ha trovato, nei terreni adiacenti alla struttura moresca, il suo abitat ideale. In molti si sono adoperati, negli anni, per tutelare questo patrimonio come il Comitato Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona o i due giovani di Pontassieve, Elia Giovacchini e Nicole Yumi Mastromarino, che intrapresero un viaggio di 17.000 km per cercare fondi e salvare il castello. Nonostante gli sforzi ancora non sono arrivati segnali positivi, considerando che anche il governo non può garantire la fruibilità publica ne l'acquisto del plesso. Per la nuova asta, dopo la fumata nera d'ottobre, dovremmo attendere il febbraio 2016 con base di 15 milioni d'euro; ma la mobilitazione pubblica non si placa e pare destinata a crescere. Antonio Degl'Innocenti 

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