Fiesoli, a novembre la Cassazione

Fissata l’udienza a Roma: è l’ultimo step del maxi processo Forteto

Rodolfo Fiesoli, fondatore della comunità del Forteto

Rodolfo Fiesoli, fondatore della comunità del Forteto

Firenze, 14 settembre 2019 - Roma, 6 novembre, Suprema Corte di Cassazione. Potrebbe essere l’ultima fermata del lungo e intricato cammino del caso Forteto, iniziato nell’ormai lontano dicembre 2011, con l’arresto per abusi su minori del ‘profeta’ Rodolfo Fiesoli.

In quella data, infatti, è stata fissata la discussione del ricorso presentato dal suo difensore, l’avvocato Lorenzo Zilletti, contro la condanna a 14 anni e mesi 10 nel processo d’appello «bis» del 26 ottobre dell’anno scorso. Contemporaneamente, verrà discusso anche l’altro ricorso della coimputata Daniela Tardani (assistita dall’avvocato Cecilia Turco) che nell’ultimo grado di giudizio è stata condannata a 6 anni e 4 mesi, in concorso con Fiesoli, per un episodio qualificato in violenza sessuale di gruppo.

La Cassazione, tra meno di due mesi, in caso di conferma dell’ultima sentenza, potrebbe dunque mettere la parola fine al processone del Forteto. E anche, forse, alla libertà personale di Fiesoli.

Proprio in questi giorni, il fondatore della comunità che oggi ha sede a Vicchio, in Mugello, è finito al centro dell’ennesima bufera riguardo alla sua libertà. Fiesoli, 79 anni, che si trova da qualche mese ad Aulla, è stato fotografato dal coordinatore regionale di Forza Italia Giovani, Juri Gorlandi, mentre attaccava bottone con alcuni ragazzi del posto.

Niente di strano, quanto meno dal punto di vista giudiziario, visto che le misure cautelari per il guru del Forteto sono cadute ormai da tempo. E anche il tentativo di «anticipare» la detenzione si è sgretolato dopo un «incidente d’esecuzione» promosso dall’avvocato Zilletti.

All’indomani della precedente pronuncia della Cassazione del dicembre del 2017 (in cui la Suprema Corte ordinò un ricalcolo della pena per Fiesoli e Daniela Tardani), la corte d’Appello emise un ordine di carcerazione che restò valido soltanto per una manciata di mesi.

L’inchiesta, condotta dal pm Ornella Galeotti, deflagrò pochi giorni prima del Natale di otto anni fa. Contro il profeta, che finì agli arresti domiciliari, alcune denunce circostanziate di minori che erano finiti al Forteto per decisione del tribunale dei Minori.

L’impianto accusatorio ha retto in ogni grado. Nel frattempo, quello del Forteto è diventato anche un caso politico, oggetto di due commissioni regionali d’inchiesta e pure di un’inchiesta parlamentare voluta dal ‘vecchio’ governo Cinque Stelle-Lega ma ancora non partita.

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