Firenze: rinascita dell’ex caserma al Gignoro, c’è l’accordo

Presto la firma del protocollo col Demanio. Per la progettazione verso un concorso di idee. E la Fiorentina bussa

L'ex caserma Perotti (New Press Photo)

L'ex caserma Perotti (New Press Photo)

Firenze, 19 giugno 2018 - Tra pochi giorni sarà firmato il protocollo tra Agenzia del Demanio e Palazzo Vecchio per la riqualificazione della caserma Perotti di Coverciano. Che si candida, come è stato per la Gonzaga dei Lupi di Toscana (quella però ceduta definitivamente al Comune), a trasformarsi in un nuovo quartiere aperto alla città. Il percorso sarà scandito da un concorso di idee o di progettazione che verrà lanciato dall’amministrazione al termine di una serie di incontri per condividere la pianificazione della nuova area con la popolazione.

Partecipazione popolare, dunque, anche in questo caso. Perché se, in linea di massima, l’ex caserma sarà destinata a un mix funzionale fra residenziale e servizi pubblici, non saranno tralasciate le necessità di chi abita la zona, ovviamente inserite nell’intero contesto cittadino, e sarà tenuta in massimo conto la specificità del quartiere di Coverciano. Visto anche che l’enorme complesso di via del Gignoro è l’unica possibilità di sviluppo, nella filosofia del riuso e dunque rispettando il piano strutturale a cemento zero, nell’area a Est di Firenze.

Ad occupare una piccolissima porzione dei 50mila metri quadri di superficie degli immobili, prossimi al Centro tecnico di Coverciano e al centro commerciale del Gignoro con il grande supermarket Esselunga, restano ormai poche decine di militari. Contando che ci sono 150mila metri quadri di terreno completamente liberi.

La Perotti, per motivi strategici, era rimasta fuori dal protocollo siglato nel 2014 da Palazzo Vecchio e Agenzia del Demanio con cui lo Stato ha ceduto in via definitiva al Comune la Gonzaga, ex casa dei Lupi di Toscana, mentre per altre sei caserme (tra cui anche la Cavalli e l’ospedale militare San Gallo) l’amministrazione si è assunta il compito di valorizzare le strutture, ottenendo una percentuale degli introiti legati alla messa sul mercato di circa il 10%.

Ora si sblocca anche il destino della Perotti che sembrava aver destato l’interesse della Guardia di Finanza, senza però che negli ultimi anni qualcosa si muovesse.

Nel frattempo si era fatta avanti la Fiorentina cui quei terreni erano stati i primi ad accendere interesse per la realizzazione del nuovo grande centro sportivo giovanile. Anche se la società viola sta portando avanti trattative anche in altre aree della città e dell’hinterland, tra cui quella di Castello, la disponibilità della caserma Perotti potrebbe cambiare le carte in tavola.

Perché la vicinanza con il Centro tecnico di Coverciano e la zona strategica, vicina allo stadio Franchi, pur destinato ad essere lasciato nei prossimi anni, permetterebbero di mantenere un legame con il quartiere viola per eccellenza.

Il sindaco accoglie a braccia aperte la possibilità di far rinascere la Perotti «per una soluzione che si integri bene col territorio e porti nuovi posti di lavoro». «Con un progetto che rappresenti un’opportunità per nuove imprese e dia vita a una concezione moderna e sostenibile di trasofrmazione edilizia», spiega Dario Nardella.

Mentre l’assessore all’urbanistica di Palazzo Vecchio, Giovanni Bettarini, entra nel merito dell’accordo. «Stiamo scrivendo un protocollo con l’Agenzia del Demanio. Ancora è in bozza – dice – Probabilmente insieme al Demanio lanceremo un concorso di idee o un concorso di progettazione per la riqualificazione della caserma Perotti, che resterà comunque destinata prevalentemente a funzioni pubbliche e statali, magari aprendosi alla città ovvero senza muri, con spazi pubblici interni, dunque permeabile e accessibile».

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