Firenze, che festa per Caruso Pascoski: i trent'anni del film di Francesco Nuti / FOTO

Athina Cenci e la figlia di Nuti, Ginevra e la ex compagna del regista, Annamaria Malipiero

Da sin. Sabrina Ferilli, Alessandro Haber, Athina Cenci e Giovanni Veronesi

Da sin. Sabrina Ferilli, Alessandro Haber, Athina Cenci e Giovanni Veronesi

Firenze, 11 settembre 2018 - Buon compleanno Caruso! A trent'anni dall'uscita nelle sale di «Caruso Pascoski di padre polacco» Firenze ricorda un fiore all'occhiello del cinema nostrano, e lo fa con un omaggio al genio graffiante di Francesco Nuti che trasuda gratitudine, orgoglio e allegria. Una festa a tutti gli effetti (con tanto di torta di simbolico compleanno e brindisi) quella organizzata dal Q1 in collaborazione con l'associazione culturale «Bang!», che nella serata di martedì 11 settembre ha riunito in una gremita piazza del Carmine centinaia di fiorentini per la proiezione della pellicola, restituita su un maxischermo speciale e preceduta da un saluto corale a Nuti, assente per i noti problemi di salute.

La serata, aperta da un ricordo del grande artista fiorentino Silvano "Nano" Campeggi, di cui sono stati proiettati alcuni tra i più noti lavori, è entrata nel vivo dell'omaggio con le note di "Sarà per te", brano presentato da Nuti a Sanremo nel 1988, interpretato per l'occasione dalla figlia Ginevra.

Con lei la ex compagna del regista Annamaria Malipiero, in apertura di una festa in cui non poteva mancare un saluto a due attori che sia col nome di Nuti che con «Caruso Pascoski» fanno il tutt’uno: Novello Novelli - indimenticabile nel ruolo di maresciallo, protagonista del tormentone «Dammi un bacino» - e Carlo Monni.

Ma col nome di Nuti fanno il paio anche Athina Cenci – pilastro dei Giancattivi e indimenticabile Marta in «A ovest di Paperino» - Alessandro Haber e Antonio Petrocelli, ospiti della festa insieme all’attrice Sabrina Ferilli e i registi e Ugo Chiti. Colleghi e amici che si sono alternati sul palco nell’introduzione al film, tra sketch, ricordi e momenti di distillati di «nutismo», come la diffusione della versione rock del brano «Puppe a pera», tassello memorabile della prima pellicola interpretata dall’attore pratese, «Madonna che silenzio c’è stasera».

Già introdotta domenica scorsa dall’anteprima «La mortadella è comunista!», iniziativa a cura dell’associazione Bang ospitata al circolo La Rondinella di lungarno Soderini, la serata – condotta da Alessandro Masti e Leonardo Canestrelli – ha alternato di fatto il riconoscimento all’artista a quella sua cifra che non può prescindere dal sorriso. Perché l’opera di Francesco Nuti sta, in fondo, nel laccio stretto tra un’ironia unica come un autografo – mai retorica, tanto meno ruffiana - e una malinconia non ripiegata su se stessa ma, al contrario, sempre filtrata da una sofisticata leggerezza. Questo doveva cogliere l’omaggio a «Caruso Pascoski» e al suo regista, e questo ha colto.

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