Carrai: "Dopo la caccia alle streghe potrò chiarire la vicenda Open"

L'imprenditore: "I 20mila euro a Renzi? Retituiti con un bonifico. E i 50mila versati a me stesso servivano per pagare le mie tasse"

Marco Carrai

Marco Carrai

Firenze, 4 dic. (LaPresse) - "Verrà il giorno in cui, finalmente terminata la caccia alle streghe, si potrà chiarire tutta la vicenda di una indagine rispetto alla quale mantengo la fiducia nella giustizia e nei magistrati. Mi auguro che i tempi siano rapidi e chi è indagato possa difendersi nelle sedi opportune e non sui media". Lo scrive, in una nota diffusa oggi, l'imprenditore Marco Carrai, indagato per finanziamento illecito ai partiti nell'ambito dell'inchiesta della procura di Firenze sulla Fondazione Open, che sosteneva le iniziative politiche di Matteo Renzi, nella quale era membro del cda insieme a Luca Lotti, Maria Elena Boschi e al presidente Alberto Bianchi, a sua volta iscritto nel registro degli indagati per la stessa ipotesi di reato di Carrai e per traffico d'influenze. - A proposito di un prestito infruttifero di 20mila euro fatto a Matteo Renzi, "per sue esigenze personali in data 20/4/18", l'imprenditore spiega che fu restituito tramite bonifico "in data 19/6/18". Mentre per un bonifico di 50mila euro effettuato il 4 aprile 2018 sul suo conto dice: "Basta leggere la distinta per scoprire che a versare è stato Marco Carrai, a beneficio di Marco Carrai e che la causale è 'accantonamento pagamento tasse' . Quei soldi servivano per pagare le tasse di Marco Carrai ed erano stati accantonati sul conto corrente usato per pagarle".

Quindi Carrai parla dei rappoerti con Wadi Venture Sca, società lussemburghese, finita sotto la lente degli inquirenti. Carrai afferma di esserne stato "membro del supervisory board della stessa dalla sua fondazione, nel 2012, fino alla mie dimissioni avvenute il 18/07/2016", che "la Wadi Venture Sca è un veicolo societario che ha investito in modo del tutto tracciato in start up, nessuna della quale ha mai avuto nulla a che fare né con il senatore Matteo Renzi né con la Fondazione Open"  Carrai conclude scusandosi "pubblicamente con i miei partners per l' increscioso pubblico ludibrio ai quali, mio malgrado, la società è stata sottoposta".

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