Caro bollette, un’impresa su due alza i prezzi

L’impennata dei costi costringerà oltre il 50% delle imprese a rivedere i listini. il 7% sospenderà l’attività. Più ’salate’ le bottiglie di vino

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di Andrea Settefonti

Situazione pesante per il rincaro di bollette e materie prime: molte aziende saranno costrette ad aumentare i prezzi dei prodotti. Anche il Chianti è alle prese con il balzo di bollette di energia elettrica e gas oltre che dei carburanti, dei costi della logistica, degli imballaggi e delle materie per le lavorazioni.

Secondo un’indagine realizzata da CNA Chianti sulla sua base associativa, i rincari delle sole bollette elettriche incidono per un +33,1% per le imprese del comparto costruzioni, +31,9% per i trasporti; +29,9% per la manifattura; +21,4% per il commercio; +18,6% per la filiera del turismo e +23,3% per gli altri servizi. Si tratta di una valutazione degli aumenti subiti tra il 2019 e il 2021 da artigianato e piccole e medie imprese.

La rilevazione mostra che il 95% delle imprese ritiene che il caro-bollette avrà un forte impatto sulla propria attività, tanto che il 53% delle imprese si vedrà costretto a ritoccare i listini, in particolare manifattura e costruzioni, mentre oltre la metà delle imprese di trasporto, dei servizi alle imprese e dei servizi alla persona indica di voler mantenere invariati i prezzi.

L’impennata dei costi energetici provocherà un taglio dei margini di guadagno per il 77,5% del campione, soltanto il 10,6% prevede di ridurre la produzione e il 6,8%, prospetta il fermo dell’attività a causa di costi insostenibili con punte del 24% nel settore del turismo. Rilevante la quota di imprese (37% del totale) orientata a rinviare investimenti programmati. "Il caro-energia rischia di generare una drastica frenata della ripresa economica – commenta il Presidente di CNA Chianti, Veronica Cei – erodendo margini di guadagno e fiducia delle imprese".

Gli interventi approvati dal Governo sono utili "ma è necessario individuare rapidamente soluzioni efficaci e strutturali". Cei sottolinea che il costo dell’energia che grava su micro e piccole imprese sconta una bolletta mal strutturata. La distribuzione degli oneri generali di sistema è fortemente iniqua e penalizza maggiormente le imprese più piccole che sopportano il 49% del gettito complessivo. Il risultato è che una piccola impresa paga l’energia quattro volte di più rispetto un’impresa di grandi dimensioni. E ciò è davvero inaccettabile".

L’aumento dei costi riguarda tutte i settori, anche quello agricolo. Nel mondo del vino energia, trasporti, vetro, cartoni, tappi potrebbero portare ad un rincaro medio dei listini delle aziende, calcolato tra l’8% e il 12%. Il consumatore potrebbe veder aumentare il prezzo di una bottiglia dal 10 al 30%.