Terremoto Careggi, il ’sistema’ dei concorsi

Trenta indagati, il rettore Dei e i vertici dell’azienda sanitaria perquisiti con le ipotesi più gravi. La procura: «Vincitori scelti prima». Contestata l’associazione per delinquere

Il sostituto procuratore Luca Tescaroli

Il sostituto procuratore Luca Tescaroli

Firenze. 5 marzo 2021 - Terremoto Careggi. L’inchiesta sui concorsi sale improvvisamente di tono. E dopo due indagini formalmente già concluse - quella culminata nelle interdizioni del 2019 e quella sorta intorno al concorso di cardiochirurgia - ne esplode una terza, con una trentina di indagati. Potenzialmente la più deflagrante. Per i nomi dei coinvolti e per la portata delle accuse.  L’associazione. Il procuratore aggiunto Luca Tescaroli, arrivato a Firenze dopo le inchieste in Sicilia e i processi di Mafia Capitale, ha dato una chiave di lettura finora inedita. Ipotizzando un «sistema concorsi» e contestando un reato pesantissimo, l’associazione per delinquere finalizzata a «commettere una serie indeterminata di reati di abuso d’ufficio volti alla preordinata individuazione dei vincitori», a un nucleo di sette persone, che corrispondono ai vertici dell’azienda sanitaria - l’ex Dg, Monica Calamai, oggi all’Ausl di Ferrara, e l’attuale, Rocco Damone - e il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei, che a giugno vedrà scadere il suo mandato. Nel gruppo dell’associazione a delinquere anche quattro «baroni» della medicina: l’ex prorettore Paolo Bechi (in pensione), l’ordinario di urologia Marco Carini, il pratese Corrado Poggesi, ordinario di fisiologia, e il prof Niccolò Marchionni, nel 2014 eletto in consiglio comunale con la lista Nardella ma poi ritiratosi per incompatibilità. Il nocciolo degli «associati» avrebbe poi di volta in volta approfittato del proprio potere incanalando i concorsi, o gli incarichi, secondo scelte prestabilite «in aderenza a un condiviso intento di gestione preordinata della res publica», cosa pubblica. Sovente, poi, i concorsi avrebbero avuto un unico candidato, ed interno. Questi episodi, concentrati in un periodo d’indagine compreso tra il 2019 e oggi, sarebbero sfociati in corruzioni o induzione alla corruzione, in abuso d’ufficio o in tentativi.

Sotto la lente della procura, circostanze e cattedre che coinvolgono altri nomi di spicco dell’Aou di Careggi. Tra i vari episodi contestati, secondo le ricostruzioni della guardia di Finanza, una presunta corruzione che vede il rettore Dei indagato con Sandra Furlanetto, associato di chimica ’famosa’ per aver scoperto i reagenti per i tamponi, e un’ipotesi di induzione a carico sempre di Dei e dell’ordinario di anestesiologia, ora in pensione, Angelo Raffaele De Gaudio. Tra gli indagati anche il professore associato di geriatria Andrea Ungar, la ricercatrice Giuditta Mannelli, il professor Domenico Andrea Campanacci, luminare dell’ortopedia oncologica. Nell’inchiesta anche concorsi ancora da fare: Alessandro Della Puppa, la cui nomina ad associato di neurochirurgia è stata oggetto della prima inchiesta, è indagato perché ritenuto il vincitore «predeterminato» del prossimo bando per ordinario. Finanza pure al Meyer: il direttore, Alberto Zanobini, è accusato di aver condizionato le nomine di tre associati: Franco Trabalzini (Otorinolaringoiatria), Giovanni Beltrami (Malattie apparato locomotore), Lorenzo Masieri (Urologia).

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