STEFANO BROGIONI
Cronaca

Bimbo morto dopo il parto. Quattro indagati: "Ritardarono il cesareo"

E' successo alla Margherita a Firenze. Davanti al giudice quattro sanitari (due medici e due infermieri ) del centro specializzato in parti naturali

Ospedale (foto di repertorio)

Firenze, 7 novembre 2018 -  In quattro davanti al giudice per la morte di Ettore, il bimbo morto poche ore dopo essere venuto alla luce, dopo un parto complicatissimo, alla «Margherita» di Careggi, nell’ottobre del 2017.

Ma l’inchiesta, condotta dal pm Leopoldo de Gregorio, conclusasi con la richiesta di rinvio a giudizio per i sanitari del centro specializzato in parti naturali (i medici Riccardo Cioni e Lucia Pasquini, le ostetriche Allegra Nori Bufalini e Francesca Lucaccini), non è ancora «ferma». Con l’incidente probatorio richiesto ieri dai difensori degli imputati (avvocati Francesco Maresca, Filippo Cei e Marco Rocchi), le posizioni potrebbero variare. Il gip, Silvia Romeo, si è comunque riservata la decisione alla prossima udienza.

Alla richiesta di incidente probatorio (che servirà a ricostruire le ore di degenza della madre alla Margherita) ha dato il proprio assenso il pubblico ministero, Sandro Cutrignelli, e non si sono opposti neppure i legali dei genitori del piccolo Ettore, rappresentati dagli avvocati Massimiliano Manzo e Roberto Cerboni.

I due giovani che loro rappresentano, 36 e 34 anni, si stavano preparando ad essere genitori per la prima volta. La mamma era arrivata alla struttura della Margherita dedicata al parto naturale, pochi giorni prima: il decorso della gravidanza era stato liscio e le ottime condizioni della gestante non avevano segnalato alcuna preclusione a un parto non medicalizzato. Poi, però, qualcosa non ha funzionato. Dopo varie ore di travaglio si è rotto il sacco amniotico, rivelando un colore del liquido poco rassicurante. Per questa ragione la donna dalla Margherita è stata subito trasferita in sala parto all’interno della Maternità: erano le 18 del mercoledì. Dopo aver ricontrollato la donna alle 20, visto che non ci si avvicinava spontaneamente alla fase espulsiva, i medici hanno deciso di effettuare il taglio cesareo.

Troppo tardi? Per la procura sì. Con il passare del tempo, il piccolo Ettore subì dei danni cerebrali irreversibili causati dall’ipossia. Il 20 ottobre morì, dopo trenta ore appena di vita.