Caos, bivacchi sui sagrati e barbecue Dopo due anni non è cambiato nulla

Con l’allentamento delle restrizioni e il ritorno di molti giovani stranieri sono ricominciati i guai. Monumenti imbrattati, scarti di cibo abbandonati, notti alcoliche. Per il centro un percorso in salita

La prima avvisaglia (nemmeno troppo soft) che nulla o quasi sarebbe cambiato dopo la pandemia (al netto degli – ormai grotteschi – slogan stile ’Ne usciremo migliori’) la si ebbe nell’autunno scorso quando in una tiepieda sera d’ottobre, con il ritorno del Covid in versione strong del periodo natalizio ancora lontano anche solo dall’essere immaginato, in piazza Santa Croce si toccò uno dei tanti punti di non ritorno.

Al culmine di una serata dai tassi alcolici decisamente importanti e nell’euforica sensazione generale di essere fuori da lockdown e restrizioni varie, un ragazzone su di giri pensò bene di esibirsi in uno show nientemeno che abbarbicato alla statua di Dante. Sotto di lui non un coro di condanna ma gli applausi, i cori e le urla di centinaia di giovani completamente fuori controllo.

Ecco già quella sera in molti ebbero la sensazione che – lezioni di pandemia o meno – poco in città sarebbe cambiato. Il ritorno dei primi turisti nelle ultime settimane ha fatto il resto. Primi caldi e primi guai. Nei giorni scorsi un ragazzo straniero a torso nudo si è arrampicato su una delle nicchie della Rotonda di piazza Brunelleschi. Poco tempo prima, sempre in zona, alcunu turisti avevano addirittura improvvisato un barbecue tra le macchine accendendo un fuoco su una panchina e apparecchiando su quella accanto. delle sedute mentre su quelle accanto hanno imbandito la tavola.

"C’era chi cucinava la carne, altri ancora prendevano il sole seduti su alcune sedie che si erano portati da casa. Qualcuno si era anche tolto scarpe e maglietta", le testimonianze di alcuni abitanti della zona.

Nessuna condanna, e ci mancherebbe, ai turisti in generale. La stragrande maggioranza di chi arriva a Firenze lo fa in punta di piedi ben consapevole della fragilità di un centro storico tanto bello quanto delicato. Ma, si sa, nei grandi numeri la probabilità di pescare certi maleducati è di sciuro più alta.

E allora ecco di nuovo chi scribacchia con i pennarelli sul Ponte Vecchio, chi lascia le cartacce unte di schiacciatine e le lattine di birra finite sul sagrato di Santa Croce o sotto la Loggia dei Lanzi e chi proprio non vuol mettersi in testa che strillare sotto le finestre dei residenti alle 2 di notte non è buona prassi. Insomma dopo due anni ci siamo accorti di essere punto e a capo. C’è da lavorare, E parecchio.

E. Baldi

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