Cagnetta abbandonata partorisce 8 cuccioli al Parco degli animali

Chissà se il ’genio’ di Montelupo, la persona che un mese fa ha abbandonato una canina, si sentirà ora più tranquillo a questa notizia. Quella canina, portata al Parco degli animali di Firenze il 31 ottobre, non solo si è salvata ma ha dato alla luce otto cuccioli, cinque maschi e tre femminile. Cuccioli che, dopo le visite e lo svezzamento, saranno pronti per essere adottati tra circa due mesi. Una bella lezione di vita al vigliacco che ha preferito mollare tutto e abbandonare l’animale. Per fortuna la canina era forte e, al resto, hanno pensato i professionisti del Parco degli animali. Così dal rischio di una vita spezzata, ecco otto nuove creature che nascono a dimostrazione che il bene si moltiplica di fronte al male. Purtroppo questo non è l’unico episodio: al canile comunale vengono raccolti in media 100 cani l’anno, da Firenze e dai 20 comuni convenzionati. I gatti senza padrone vengono gestiti dalle colonie fenile.

Ora che la canina di due anni ha dato alla luce tanti meravigliosi esemplari, non resta che dare un’altra lezione chi l’ha abbandonata. Per farlo (e in generale per adottare altri cuccioli) si può chiamare i numeri 055 7352018 o 055 753224 o andare di persona a Ugnano, viuzzo del Pantanino 11. Questi gli orari: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30, martedì e il giovedì 8.30-13.30 e dalle 14.30 alle 17, sabato 8.30-12. "L’abbandono degli animali - ha sottolineato l’assessore all’ambiente Andrea Giorgio - è una piaga durante tutto l’anno, da parte di padroni spesso improvvisati che non si rendono conto che un animale non è un giocattolo ma un componente della famiglia e non si può scartare quando non ci piace più. Per fortuna i fiorentini che amano davvero gli animali sono moltissimi e già cento sono quelli in lista di attesa per un cucciolo o un animale già adulto. Un sincero grazie va a tutta la squadra che si occupa del Parco degli animali: fanno un lavoro straordinario lontano dai riflettori, animati solo dall’amore per gli animali".

Niccolò Gramigni