Medicina: esercitazioni sui cadaveri per la prima volta in un ospedale pubblico

Al San Giovanni di Dio via alle prime esercitazioni mediche sui cadaveri. Non era mai avvenuto prima d'ora all'interno di una struttura pubblica

L'ospedale San Giovanni di Dio

L'ospedale San Giovanni di Dio

Firenze, 22 settembre 2021 - Per la prima volta, le esercitazioni sui cadaveri avverranno all'interno di un ospedale pubblico. Non sono certo una novità le esercitazioni mediche sui corpi senza vita. Ma in Italia la cosiddetta «Cadaver Lab» non avveniva nel pubblico. Da domani si cambia. L'ospedale fiorentino San Giovanni di Dio la sperimenterà, prima struttura pubblica in Italia, domani, giovedì 23, per la prima volta. Lo rende noto la Asl Toscana centro.

Nella sala dove vengono eseguite le autopsie, venti persone tra discenti e istruttori addestrati e con esperienza nel settore della medicina d'emergenza daranno inizio domani mattina alla prima giornata formativa con esercitazioni pratiche su due cadaveri. «In programma sono previste altre tre giornate formative ma quella di domani sarà la prima in cui i discenti, medici specialisti in medicina d'urgenza in servizio presso i Dea dell'Ausl Toscana centro, avranno la possibilità di affiancare alla parte teorica, la parte tecnico-pratica. Sperimenteranno manovre invasive d'urgenza» come l'intubazione, «senza la pressione dell'emergenza urgenza, non su un manichino ma su un corpo umano donato alla scienza e alla formazione e sotto la guida di professionisti preparati che nei mesi scorsi, per creare il gruppo di lavoro dei docenti, hanno partecipato a loro volta, e solo loro, a due simulazioni su cadavere».

«La simulazione e la pratica che sui manichini risulta molte volte irreale - sottolinea Gianfranco Giannasi, direttore del Pronto soccorso di San Giovanni di Dio e dell'Area Emergenza Urgenza della Asl Toscana centro -; su cadavere è palesemente il modo migliore e più vicino alla realtà per preparare i discenti con vari livelli di esperienza clinica all'applicazione delle manovre invasive». 

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