MONICA PIERACCINI
Cronaca

Braccialini e Guess, i lavoratori mostrano come si fanno borse e vestiti. Poi il corteo

Sono 270 i lavoratori a rischio, 90 della Guess e 180 della Braccialini

La Protesta dei dipendenti Braccialini e Guess

Firenze, 25 maggio 2016 - I lavoratori di Guess e Braccialini in piazza oggi perché “il vero fallimento è rinunciare”. E loro non intendono mollare, anche se la strada è tutta in salita. Sono 270 i lavoratori a rischio, 90 della Guess, che ha deciso di trasferire l'ufficio stile da Firenze a Lugano, e 180 della Braccialini, in pesante crisi finanziaria. I lavoratori si sono riuniti verso le 15 in via Vacchereccia, davanti al punto vendita di Braccialini, e sono sfilati in corteo fino a piazza della Repubblica, dove hanno dato dimostrazione delle loro competenze e professionalità.

Per strada, appoggiati per terra o su dei banchini, hanno cucito vestiti e borse, che poi hanno portato in sfilata per il flash mob che ha concluso l'iniziativa. «Alle istituzioni lanciamo un appello e non solo per la risoluzione positiva delle due vertenze. Chiediamo – dichiara Bernardo Marasco, della Cgil – politiche industriali adeguate, e cioè: tracciabilità delle filiere, investimenti seri in formazione, politiche di sostegno al credito e all'innovazione non solo per i grandi marchi, ma anche per l'indotto, fatto di piccole e medie imprese artigiane. Solo con un indotto solido, infatti, le grandi aziende della moda restano sul territorio». «Sono due crisi aziendali – aggiunge Massimo Bollini, della Filctem Cgil – diverse tra loro ma con lo stesso filo conduttore: non riescono a operare nel mercato. Da una parte c'è la speculazione, con la Guess che sposta l'azienda in Svizzera, dall'altra, ed è il caso di Braccialini, una proprietà che non ha investito e che rischia di far chiudere una realtà che nel primo semestre 2016 ha ordini per 16 milioni di euro nel primo semestre ma che non riesce a mettere in produzione per mancanza di liquidità».