L’Accademia della Crusca affronta il tema della lingua parlata dai più giovani

di Maurizio Costanzo  Parlato informale e spesso scherzoso, forme dialettali, forestierismi, frasi in prestito dalla pubblicità, dal cinema o dai new media, espressioni gergali tradizionali e innovative si fondono tra loro nel ’giovanilese’, il linguaggio proprio dei giovani, spesso di difficile comprensione gli adulti. Per capirlo l’Accademia della Crusca ha pensato di diffondere l’e-book intitolato ‘L’italiano e i giovani. Come scusa? Non ti followo’ a cura di Annalisa Nesi, scaricabile gratuitamente dal 17 al 23 ottobre in occasione della XXII Settimana della lingua italiana nel mondo. Sarà distribuito sul canale digitale dalla casa editrice fiorentina goWare, e acquistabile dal 24 anche in formato cartaceo. Annalisa Nesi, docente di linguistica italiana all’università di Siena, spiega che, per chi vuole intendere il lessico giovanile, il glossario propone numerose espressioni proprie del parlare dei ragazzi. "Il linguaggio giovanile è influenzato da diversi fattori – spiega – dai social alle parole straniere. Una cosa è certa, i termini di oggi sono diversi da quelli dei nostri tempi. I giovani di ieri per indicare le persone più anziane, come i nostri genitori o i i nonni, utilizzavano il termine ‘matusa’. Oggi l’espressione gergale per indicare la generazione precedente è ‘boomer’". Altra cosa certa, c’è molto inglese nel vocabolario della Generazione Z. "Droppare – spiega ancora Nesi – è un verbo costruito sull’inglese ‘to drop’ che significa far cadere, lasciare andar giù (nel caso delle foto su Instagram è sinonimo di pubblicare). Blastare significa distruggere e prendere in giro, bannare, ossia escludere un utente di internet dall’accesso a una chat o un forum se ha violato le regole". Ma la lista di parole con basi straniere è lunga, da ‘flexare’ che significa ‘mettere in mostra’, a ‘floppare’ utilizzato soprattutto su Tik Tok quando non si ha successo. Anche i sentimenti hanno un nuovo lessico: "Se ci si imbatte nella parola cringe, è bene sapere che è un termine che denuncia imbarazzo". E ancora: "Ci sono parole uscite dai confini regionali, come ‘ganzo’ che vuol dire bello ed equivale a figo. Dal dialetto toscano è entrato nel linguaggio giovanile nazionale". A chi si rivolge il volume? "A tutti – assicura la studiosa –, giovani e meno giovani. Anche agli insegnanti, che hanno a che fare coi ragazzi".  Il volume è nato con la proclamazione della Comunità Europea del 2022 come Anno europeo dei giovani. La XXII edizione della Settimana della lingua italiana nel mondo è dedicata all’italiano e i giovani, dunque con lo stesso titolo è uscita questa raccolta di saggi che, da angolature diverse, affronta sia il linguaggio giovanile sia la lingua dei testi destinati ai giovani. Il volume però punta anche a diffondere la conoscenza storica della nostra lingua e la coscienza critica della sua evoluzione. Si va sulle tracce del linguaggio giovanile contemporaneo anche nella musica, si analizza la percezione del linguaggio giovanile in rete. Non mancano i consigli per imparare meglio l’italiano alle superiori, per una didattica giovane, cioè moderna, dell’italiano a scuola. E poi si indagano vari aspetti, dall’italiano per aspiranti chef al lessico utilizzato nella moda.

Cronaca

di Maurizio Costanzo

Parlato informale e spesso scherzoso, forme dialettali, forestierismi, frasi in prestito dalla pubblicità, dal cinema o dai new media, espressioni gergali tradizionali e innovative si fondono tra loro nel ’giovanilese’, il linguaggio proprio dei giovani, spesso di difficile comprensione gli adulti. Per capirlo l’Accademia della Crusca ha pensato di diffondere l’e-book intitolato ‘L’italiano e i giovani. Come scusa? Non ti followo’ a cura di Annalisa Nesi, scaricabile gratuitamente dal 17 al 23 ottobre in occasione della XXII Settimana della lingua italiana nel mondo. Sarà distribuito sul canale digitale dalla casa editrice fiorentina goWare, e acquistabile dal 24 anche in formato cartaceo. Annalisa Nesi, docente di linguistica italiana all’università di Siena, spiega che, per chi vuole intendere il lessico giovanile, il glossario propone numerose espressioni proprie del parlare dei ragazzi. "Il linguaggio giovanile è influenzato da diversi fattori – spiega – dai social alle parole straniere. Una cosa è certa, i termini di oggi sono diversi da quelli dei nostri tempi. I giovani di ieri per indicare le persone più anziane, come i nostri genitori o i i nonni, utilizzavano il termine ‘matusa’. Oggi l’espressione gergale per indicare la generazione precedente è ‘boomer’". Altra cosa certa, c’è molto inglese nel vocabolario della Generazione Z. "Droppare – spiega ancora Nesi – è un verbo costruito sull’inglese ‘to drop’ che significa far cadere, lasciare andar giù (nel caso delle foto su Instagram è sinonimo di pubblicare). Blastare significa distruggere e prendere in giro, bannare, ossia escludere un utente di internet dall’accesso a una chat o un forum se ha violato le regole". Ma la lista di parole con basi straniere è lunga, da ‘flexare’ che significa ‘mettere in mostra’, a ‘floppare’ utilizzato soprattutto su Tik Tok quando non si ha successo. Anche i sentimenti hanno un nuovo lessico: "Se ci si imbatte nella parola cringe, è bene sapere che è un termine che denuncia imbarazzo". E ancora: "Ci sono parole uscite dai confini regionali, come ‘ganzo’ che vuol dire bello ed equivale a figo. Dal dialetto toscano è entrato nel linguaggio giovanile nazionale". A chi si rivolge il volume? "A tutti – assicura la studiosa –, giovani e meno giovani. Anche agli insegnanti, che hanno a che fare coi ragazzi". 
Il volume è nato con la proclamazione della Comunità Europea del 2022 come Anno europeo dei giovani. La XXII edizione della Settimana della lingua italiana nel mondo è dedicata all’italiano e i giovani, dunque con lo stesso titolo è uscita questa raccolta di saggi che, da angolature diverse, affronta sia il linguaggio giovanile sia la lingua dei testi destinati ai giovani. Il volume però punta anche a diffondere la conoscenza storica della nostra lingua e la coscienza critica della sua evoluzione. Si va sulle tracce del linguaggio giovanile contemporaneo anche nella musica, si analizza la percezione del linguaggio giovanile in rete. Non mancano i consigli per imparare meglio l’italiano alle superiori, per una didattica giovane, cioè moderna, dell’italiano a scuola. E poi si indagano vari aspetti, dall’italiano per aspiranti chef al lessico utilizzato nella moda.

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