‘Bomba’ a Sesto, decapitato studio di consulenti

FIRENZE

Una bomba la notizia degli arresti allo studio commerciale di consulenza sul lavoro ‘Venezia’, clienti storici sul territorio, privati e aziende. Molto conosciuti i protagonisti della vicenda: al ‘vecchio’ titolare ragionier Gianfranco Venezia, ora in pensione (non è tra gli arrestati) si è unita la figlia Francesca, commercialista, Laurea in Economia e Commercio, un lontano passato da giornalista. Sede in via Imbriani a Sesto, anni fa è stato aperto un ufficio in via Ponte a Giogoli, più per la clientela cinese. Spiega il generale Carlo Levanti che "lo studio aveva oltre 900 clienti anche a Prato, il 90-95% costituito da imprenditori cinesi. Stimiamo in 3800 in provincia di Firenze le imprese gestite da nati in Cina, si capirà la quota parte di mercato ‘detenuta’ da questo studio".

Carcere o domiciliari – Per i professionisti il rischio di inquinamento delle prove "non eliminabile con misure meno afflittive" è alla base della detenzione in carcere. C’é la possibilità che gli indagati si servano dell’informatica o del supporto dei dipendenti dello studio per continuare la gestione o l’eliminazione irreversibile della contabilità conservata" cancellabile anche"dallo smartphone personale". Domiciliari per i cinesi: "concreto il rischio di reiterazioni del reato..quali amministratori di fatto servendosi di ’teste di paglia’".

Il sequestro preventivo – Calcolato su imposte evase, sanzioni e interessi "non è ricollegabile all’arricchimento personale di ciascuno, ma alla corresponsabilità di tutti nell’illecito. Nei confronti dgli arrestati in carcere disposto il sequestro delle seguenti somme o di beni con esse acquistati": fino a 11.836,798 di euro Cristina Vinciguerra; 2.967,884 Francesco Schiavone; 4.415.779 Stefano Murdocco; 4.743.883 Yang Zhu (alias Maria); 471.842 Francesca Venezia.

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