Vaccini, partite le prime lettere. Sospesi novanta bimbi

L’assessore Cristina Giachi: "Tuteleremo i piccoli"

Vaccinazioni Covid

Vaccinazioni Covid

Firenze, 7 aprile 2018 - Raccomandate consegnate a mano per evitare che i genitori portino a scuola i figli non in regola coi vaccini. Palazzo Vecchio vuole evitare in tutti i modi gli «scontri ai cancelli» e, soprattutto, che «i bambini più sensibili restino traumatizzati di fronte ad un ‘no’ che, a quell’età, appare del tutto incomprensibile». Di qui la decisione dell’amministrazione di consegnare a mano le lettere di sospensione dalla frequenza scolastica a quell’1,8% di genitori con bimbi ai nidi e all’infanzia comunale che, nonostante lettere, solleciti, campagne informative e molto altro ancora, non si sono decisi a vaccinare i figli. Si tratta di novanta piccoli su 5mila. Molti dei quali stranieri. Forse tra loro ci sono famiglie che, per difficoltà linguistica, si sono ritrovate in questa situazione? «Può darsi, anche se ci sembra strano, perché abbiamo tradotto le informazioni in numerose lingue», risponde il vicesindaco Cristina Giachi.

IL ‘LAVORACCIO’ della consegna delle ‘lettere di sospensione’ dalla frequenza dei nidi e delle scuole dell’infanzia è partito ieri. Ma, complice un’assemblea dei nidi in corso ieri mattina, vivrà il suo clou lunedì prossimo. Entro quella data Palazzo Vecchio conta di mettere al corrente tutte le famiglie. A quel punto che succederà? «Ci auguriamo che, avendo letto la lettera, nessuno mandi i bambini a scuola. Sarebbe assurdo strumentalizzare l’emotività dei bambini per portare avanti la causa no vax», le parole della numero due di Palazzo Vecchio, che «punta adesso al trattamento personalizzato». In pratica, il Comune contatterà le singole famiglie, che già nella lettera trovano tutti i numeri di riferimento per le informazioni utili, per cercare di convincerle ad effettuare tutti i vaccini. Non sarà facile, certo. Come non lo è per i dirigenti scolastici, che tutto vogliono fare meno che i buttafuori. «Ci mancherebbe altro – dice Marco Menicatti, dirigente del comprensivo Barsanti -. Non mi metterò mai al cancello a respingere i non vaccinati. Segnalerò all’autorità giudiziaria chi non è in regola. Stop». Nella sua scuola appena l’1% degli alunni dell’infanzia non è stato sottoposto a tutti i vaccini previsti. Non risulta tra gli irregolari, sottolinea Giachi, chi ha chiesto un colloquio informativo all’Azienda sanitaria entro il 10 marzo. Su questo, tra i no vax regna forse un po’ di confusione, dato che i genitori sostengono il contrario, ovvero che saranno rimandati a casa anche i bambini le cui famiglie hanno da mesi richiesto un incontro. «Il problema è che un colloquio non si può prenotare. Quindi un genitore è costretto a richiederlo tramite raccomandata. Questa documentazione dovrebbe essere ritenuta valida», replicano i no vax.

«I CONTRARI ai vaccini – continua Giachi – temono che vaccinare in ritardo sia rischioso. Ma non è vero. E lo dicono i medici, non certo io. Scopo della legge è aumentare la percentuale dei vaccinati. Non certo far del male ai bambini». Per i nidi e le materne, fa sapere l’Asl, i bambini i cui genitori non hanno presentato la documentazione saranno sospesi dal servizio e potranno essere riammessi solo dopo la presentazione dei documenti richiesti. Per coloro che frequentano la scuola dell’obbligo (7-16 anni) la mancata presentazione della documentazione non determinerà il divieto di accesso né impedirà la partecipazione agli esami. In un secondo tempo verranno decise le sanzioni per gli inadempienti. Entro il 30 aprile, le scuole dovranno segnalare alle Asl i bambini che non sono in regola ai fini degli adempimenti di loro competenza. Elettra Gullè

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