Bilancino è pieno fin quasi all’orlo "Se non ci fosse sarebbe terribile"

Sopralluogo del sindaco Nardella e dei vertici di Publiacqua alla sala di controllo dell’invaso. Con i suoi 65 milioni di metri cubi è al 95% della portata. L’ad Saccani: "Possiamo essere fiduciosi"

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di Paolo Guidotti

"Il lago di Bilancino sta salvando l’intera area metropolitana di Firenze: se non fosse per questa opera avremmo una situazione di emergenza terribile, peggiore rispetto alla grande siccità del 1985". Lo ha detto ieri pomeriggio il sindaco di Firenze e della Città metropolitana Dario Nardella, in visita al bacino artificiale realizzato in Mugello. E da lui e dai vertici di Publiacqua sono state pronunciate parole di preoccupazione e insieme di rassicurazione. L’amministratore delegato di Publiacqua Paolo Saccani lo ha detto subito: il pluviometro installato a Bilancino ha registrato una piovosità inferiore del 56% rispetto alla media degli anni tra 2017-2021. E c’è un dato ancor peggiore: le piogge sono calate quest’anno del 38% rispetto al 2017, che fu l’ultimo anno di grande siccità. Nonostante questo il serbatoio idrico del Mugello è ancora pieno: contiene oggi infatti poco meno di 65 milioni di metri cubi di acqua, il 95% della sua completa capacità. Si sta quindi cercando di centellinare il deflusso di acqua nella Sieve, tenendo conto che al fiume mugellano va comunque assicurata una quantità d’acqua, il cosiddetto minimo vitale.

E questo porta, ha notato Saccani, ad essere fiduciosi. E non solo: con un pizzico di orgoglio aziendale Publiacqua ha annunciato di aver "salvato 20 milioni di metri cubi d’acqua, non pochi visto che rappresentano circa l’80% del consumo annuo di una città come Firenze", riducendo le perdite idriche della rete, "tanto da esser stata premiata a livello nazionale, come uno dei gestori più performanti per la riduzione delle perdite idriche". Contemporaneamente però, ci si attrezza anche per le emergenze. Ci sono infatti tanti acquedotti, Publiacqua ne ha contati 41 collegati a una rete più ampia e quindi a rischio. Così l’azienda ha messo sotto contratto quindici autocisterne – un automezzo che stanno andando letteralmente a ruba, in tutta Italia – di varie dimensioni, da dieci a trenta metri cubi di portata, per garantire le forniture d’emergenza. Non ai singoli cittadini, s’intende, ma per rifornire direttamente le reti acquedottistiche in sofferenza. Il sindaco Nardella, al momento, ha escluso ordinanze per limitare i consumi domestici. E ha riconosciuto che esistono preoccupazioni, dati dalla situazione di crescente carenza, per le attività agricole.

Ma il messaggio lanciato dal primo cittadino, dal centro di controllo della diga mugellana alta 41 metri e che contiene fino a 69 milioni di metri cubi d’acqua è di rassicurazione. Avendo in vista anche lavori alla rete idrica finanziati dal Pnrr che diminuirà ancora di più, fino al 34%, il livello delle perdite d’acqua. Nardella non si è lasciato sfuggire nemmeno un pizzico di polemica politica, contro i comitati del no: "Ci fossero stati oggi per Bilancino, moriremmo tutti di sete. E quelli che vogliono bloccare altre opere, come il rigassificatore di Piombino, dovrebbero riflettere sull’importanza delle infrastrutture per l’approvvigionamento di energia, acqua e quant’altro." Infine un pensiero ai cittadini. "Ritengo che saranno comprensivi quando vedono i lavori dei cantieri per il rinnovo delle tubazioni, perché questo si collega alla situazione terribile della siccità che stiamo vivendo. E appello al buonsenso affinché si riduca al massimo l’uso dell’acqua".

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