Cresta sui biglietti dei bus, otto autisti licenziati

Un anno di verifiche di Ctt Nord a Pisa. Ottanta provvedimenti disciplinari

Controllo del biglietto sul bus (Foto di repertorio Ansa)

Controllo del biglietto sul bus (Foto di repertorio Ansa)

Pisa, 21 ottobre 2018 - Un video postato su facebook che fa il giro della rete e finisce fra le mani «di un rappresentante istituzionale». E’ partita dai social, Bigliettopoli, l’inchiesta interna alla Ctt Nord che ha portato a 80 provvedimenti disciplinari ad altrettanti autisti di autobus dell’area pisana, tra cui 8 licenziamenti.

Sono già pronti, attraverso i sindacati, i ricorsi dei lavoratori. A svelare i retroscena di questa indagine durata quasi un anno è il presidente della Compagnia Toscana trasporti, Andrea Zavanella. «Il passeggero, sentito poi dall’azienda, ha ricostruito dove e quando è successo il fatto ripreso con il cellulare. In quel caso, il biglietto era stato pagato dall’utente ma poi non consegnato».

Dove finivano i soldi? «Abbiamo capito che c’era un problema nel sistema di verifica. E ci siamo chiesti, come è possibile che accada?», aggiunge Zavanella. L’azienda ha usato anche investigatori privati. Ma c’è un altro filone venuto alla luce grazie anche alla monetica, il biglietto elettronico che permette la geolocalizzazione, introdotto da poco. Gli autisti sono accusati di aver percepito più provvigioni del dovuto sui biglietti in maniera illecita. Per circa 4 anni, infatti (con le nuove tariffe il sistema è cambiato di nuovo), ci sono state differenze di aggio sui ticket, a seconda che questi fossero urbani (maggior guadagno) o extra urbani (minore). Secondo la ricostruzione aziendale, gli autisti avrebbero venduto biglietti cittadini anche in tratti provinciali per incassare di più. La vicenda vede ora ‘l’appello’ dei lavoratori sostenuti dai sindacati. Ci è voluto quasi un anno per arrivare alle conclusioni. «Abbiamo aspettato che la Regione, poi non è stato possibile, costituisse il consiglio di disciplina. Ma noi siamo sereni – afferma Zavanella – Abbiamo una quantità sconfinata di riscontri e anche numerose ammissioni. Sono state fatte transazioni con la restituzione di denaro in cifre forfettarie. Sono circa 25-30mila i soldi restituiti».

Circa dieci, inizialmente, i licenziamenti previsti che poi sono diventati otto dopo le trattative. «Abbiamo riscontrato irregolarità gravi nei confronti dell’azienda ed è venuta meno la fiducia. Ad alcuni indagati è stata data una seconda possibilità, in base anche alle ammissioni, alla restituzione dei soldi e al curriculum disciplinare», aggiunge il presidente. Sono comunque state comminate sanzioni quali «retrocessioni, sospensioni, cifre forfettarie richieste». «Abbiamo avuto un danno di immagine, ma abbiamo già proceduto abbondantemente. Anche per rispondere agli utenti in un momento in cui sono state aumentate le tariffe e stiamo chiedendo di contrastare l’evasione e punire chi non paga il biglietto. Non potevamo avere dipendenti che si comportavano in modo scorretto senza prendere provvedimenti».

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