Ingegneri: bene la bicipolitana a Firenze, ma servono rastrelliere e maggiore sicurezza

Secondo l'Ordine bisogna favorire anche una maggiore comunicazione e promozione per incentivare l'uso della bici in città

In bici a Firenze (New Press Photo)

In bici a Firenze (New Press Photo)

Firenze, 7 ottobre 2021 - “La "bicipolitana" proposta dal Comune di Firenze è una buona idea, ma servono "ulteriori sforzi ed attenzioni per facilitare ed estendere la possibilità di impiego della bici", come un maggior numero di rastrelliere e migliori collegamenti fra le piste ciclabili, lavorando in un'ottica di integrazione con i sistemi di trasporto pubblico cittadino”. Lo dichiara l'Ordine degli Ingegneri della provincia di Firenze, dopo che Palazzo Vecchio ha dato il via libera alla realizzazione di 6 nuovi chilometri di pista ciclabile dalla zona di Castello a Ponte a Greve, e da Careggi a Torregalli, con un investimento di 2,6 milioni di euro.

Fiorenzo Martini, coordinatore della Commissione mobilità, trasporti e infrastrutture dell'Ordine, spiega che l’Ordine è favorevole a “ tutti gli interventi che facilitano la mobilità sul territorio e limitino circolazione e sosta delle macchine in città, a partire dall’impiego di servizi di Tpl”. E dunque “un'articolata rete di piste ciclabili che consenta di muoversi in sicurezza” è da salutare con favore perché “favorisce gli spostamenti , limita l’inquinamento dell’aria ed acustico e l’assedio delle auto sulle strade e nelle piazze". Tuttavia, per facilitare davvero l'uso della bici a Firenze c'è bisogno di "interventi sicuramente non sempre facili e spesso complessi “ ma non necessariamente costosi, dice Martini. Tra questi il “superamento di alcuni punti critici di collegamento fra le varie piste già presenti in città” e “l’ampliamento di adeguati spazi per la sosta soprattutto in adiacenza di strutture di destinazione quali uffici pubblici e privati". I

Inoltre servirebbe un diffuso ampliamento di capillari processi di comunicazione e promozione verso la cittadinanza delle possibilità di impiego della rete ciclabile. “Questo ultimo aspetto peraltro - conclude Martini - risulterebbe proficuo anche per la promozione di tutti i sistemi di Tpl, soprattutto quando integrati, dell’impiego di mezzi a noleggio e di tutte le possibilità di integrazione delle reti con i mezzi privati".

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