Firenze, 25 novembre 2023 - "Relazione personale e testimonianza, presa in carico dell'altro e dedizione di sé rappresentano note dell'esperienza pastorale di Calenzano e di Barbiana che hanno molto da dirci oggi, in una situazione ecclesiale in cui tutto l'apparato organizzativo e le pianificazioni pastorali mostrano la loro inadeguatezza nel tumultuoso cambiare dei tempi e ci resta solo lo sguardo posato sull'altro, la mano tesa a stringere quella dell'altro, la consapevolezza che la fede passa dall'incontro tra persona e persona, da cuore a cuore, in quanto ciascuno si fa testimone della presenza di Cristo per l'altro". Lo ha detto l'arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori oggi a San Donato a Calenzano (Firenze) concludendo il Convegno pastorale nell'ambito delle iniziative promosse dal Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di don Milani. Nel commentare l'opera Esperienze pastorali nella sua relazione l'arcivescovo ha evidenziato la ricerca sociologica di rigore scientifico utilizzata da don Milani per la comprensione del contesto socio-culturale-religioso in cui doveva svolgere la sua missione pastorale. "C'è un'originalità nel prete fiorentino che emerge con evidenza - ha detto Betori - ed è la connessione che, attraverso queste analisi, egli stabilisce tra la consapevolezza dei mutamenti sociali in atto e la risposta che l'istituzione ecclesiale deve offrire sul piano della salvaguardia della dignità della persona favorendo l'accesso all'esercizio della parola per aprire a una consapevole esperienza religiosa". L'arcivescovo ha poi sottolineato l'importanza del ruolo della parola come strumento di dignità dell'uomo per don Milani, ma che ha significato anche oggi "in tempi in cui non è forse la mancanza della parola a ostacolare la pienezza dell'umano ma sì la confusione delle parole, il rumore di fondo della comunicazione sociale che disorienta e ostacola anche oggi l'esercizio personale della coscienza e quindi, pur sempre, la libertà e la giustizia".
CronacaBetori: “L'esperienza pastorale di Don Milani dice ancora molto”