Dal caffè alle pulizie di strada: a Bellariva nasce la prima Street social fiorentina

Vicinato 2.0: così l'amicizia nei rioni rinasce tramite Facebook

Alcuni membri del "Social Street Bellariva" (New Press Photo)

Alcuni membri del "Social Street Bellariva" (New Press Photo)

Firenze, 13 novembre 2018 - Un giorno un gruppo di residenti si sono svegliati accorgendosi di essere soli e di non conoscere i propri vicini. Così hanno deciso di aprire una pagina Fecebook, ma non una come tante, una pagina social che potesse essere usata come un mezzo per tornare ai rapporti tangibili, dal virtuale al reale, con percorso inverso rispetto all’impiego abituale.

Oggi la Social Stret Bellariva conta 500 persone che non solo hanno riscoperto le buone pratiche di vicinato, come quelle di scambiarsi gli auguri, darsi il buon giorno e farsi compagnia per il rito del caffè, ma stanno cercando di fare qualcosa di concreto: migliorare il decoro e la sicurezza delle proprie strade. «Nessuna polemica sia chiaro, ma solo segnalazioni accompagnate da proposte. Siamo tutte persone con a cuore il bene del rione» racconta Monica Micol, una delle anime dell’iniziativa. Proprio lei, una mattina alla radio rimase affascinata dall’esperienza di Bologna dove in via Fondazza è nata la prima social street, e ha lanciato un messaggio ai suoi vicini.

«Da due anni ci lavoriamo, ci abbiamo messo del tempo – prosegue – ma oggi finalmente siamo una social street a tutti gli effetti». Nelle strade del quartiere gli abitanti hanno fatto tesoro dei consigli dei pionieri bolognesi e si sono messi a disposizione l’uno con l’altro riscoprendo la solidarietà umana. «L’unione fa la forza, speriamo in questo modo di poterci fare ascoltare meglio. Perché negli ultimi anni siamo stati un po’ abbandonati. Lo spaccio è aumentato a dismisura, la notte abbiamo problemi anche a uscire di casa» dice Carlo Alberto Donatini. In piazza Nannotti, incontriamo per esempio Jessica Lumia, guarda le aiuole che hanno ripulito sabato scorso. Mentre Laura Compagnoni, una residente, controlla che sia tutto pulito. «Purtroppo questa piazza, dietro il mega park di piazza Alberti, è completamente abbandonata, spacciano ed è diventato un ritrovo di brutta gente. Grazie alla solidarietà di tutti gli altri membri stiamo cercando di accendere i riflettori sull’area». Infatti, il secondo degli obiettivi delle social street, oltre al quello di migliorare le relazioni tra abitanti, è rivitalizzare le zone che rischiano l’abbandono. «Cerchiamo di costruire qualcosa tutti insieme – conclude Micol -, stiamo ultimando un progetto di riqualifica dei giardini del quartiere da consegnare al Comune di Firenze».  

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