Firenze, orgoglio Bellariva: una street card per la rinascita

Il Comitato: "Così salviamo i negozi di vicinato". Tessere fedeltà anche al piano terra del Mercato Centrale e a Sant'Ambrogio

La nuova card (New Press Photo)

La nuova card (New Press Photo)

Firenze, 18 febbraio 2020 - E' una battaglia ed è ancora tutta da giocare. Se i dati riguardanti le piccole e medie imprese fiorentine sono sconfortanti, quelli che resistono si danno da fare. E nella guerra contro i mega colossi portano in campo la Street Card. L’idea arriva dagli abitanti riuniti nel comitato Social Street Bellariva, mille anime che si stanno battendo con unghie e denti pur di salvare il proprio rione.

Proprio così: i residenti di Bellariva hanno lanciato una vera e propria fidaty scaccia crisi che mette in rete tutto il quartiere. «L’unione fa la forza - spiega Monica Micol, portavoce del comitato -. Per questo abbiamo deciso di fare qualcosa per il nostro quartiere, per frenare questa moria di negozi. A Bellariva abbiamo tutto, un’offerta commerciale invidiabile: con questa card chiediamo a tutti di tornare a fare la spesa sotto casa».

In buona sostanza la tessera, in distribuzione da ieri, funziona così: in cambio di cinque euro (soldi che serviranno a sostenere le attività di Social Street Bellariva) gli abitanti avranno diritto alla card che potrà essere utilizzata nei negozi che hanno aderito all’iniziativa, contraddistinti da un cartello, per ottenere sconti che variano a seconda dell’attività.

Un modo, spiegano dal comitato, «per supportare le botteghe e i negozi sotto casa che contribuiscono all’identità del quartiere, offrono un servizio, un presidio e la possibilità di fare quattro chiacchiere».

Dopo l’ultima chiusura, infatti, quella del fruttivendolo di via Quintino Sella, chi vive e lavora nel quartiere ha deciso di rimboccarsi le maniche: «Non vogliamo – sottolinea Micol – un’altra saracinesca giù. Ci auguriamo che in tanti accolgano il nostro invito a sostenere i negozi di vicinato. In poche ore abbiamo già raccolto le adesioni di una ventina di commercianti».

«Siamo felici di questa iniziativa che parte dal basso – prosegue Nadine Mannelli del negozio di abbigliamento Mya Boutique -, alla fine non c’è bisogno di spostarsi e andare chissà dove. Nel nostro quartiere si può trovare di tutto». Per i commercianti, a mettere a dura prova gli affari, da un lato l’avvento dei grandi colossi online, dall’altro le tasche sempre più vuote: «Le persone stanno sempre più attente – dice Marco Oliva dell’omonimo negozio di via Francesco De Sanctis -. Tutti noi però dovremmo avere un maggiore senso di responsabilità e tornare a comprare nei negozi di vicinato».

Ma c’è anche chi punta il dito contro la grande distribuzione: «E’ difficile andare avanti – le parole di Paola Tanini del Forno Gemelli di via Quintino Sella – considerando che abbiamo anche le spese fisse». Così il comitato Social Street Bellariva ha deciso di provarci e salvare il tessuto commerciale del rione. Un po’ quello che hanno fatto il piano terra dello Storico Mercato Centrale di San Lorenzo con la Slow-card (la tessera per i residenti del Quartiere 1) e il Mercato di Sant’Ambrogio con la carta fedeltà che permette di accumulare punti che si trasformeranno in buoni sconto.

 

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