Bekaert: protesta contro i licenziamenti

L'azienda ricorda che 'gli accordi sottoscritti tra le parti lo scorso 24 febbraio, dopo quello siglato lo scorso 2 ottobre 2018 presso il Mise e i successivi sottoscritti nel 2019 e 2020, hanno permesso in questi anni di trovare soluzioni per complessivamente 208 lavoratori'

Gli operai della Bekaert (fotocronache Germogli)

Gli operai della Bekaert (fotocronache Germogli)

Figline Incisa, 4 maggio 2021 - Prima un presidio davanti ai cancelli della fabbrica e poi un breve corteo fino al municipio dove è stata ricevuta una delegazione: così stamani dalle 9 a Figline Valdarno ( Firenze) i lavoratori della Bekaert (ex stabilimento Pirelli) hanno protestato per il mancato accordo ieri sera con l'azienda al Mise. Il fallimento del tavolo porterà a 113 lettere di licenziamento per tutti i dipendenti che adesso figurano ancora in organico.

In Comune la sindaca Giulia Mugnai ha ricevuto una delegazione di lavoratori Bekaert e di sindacalisti della Fiom-Cgil, all'indomani del tavolo al Mise che ha sancito la fine degli ammortizzatori sociali per i 113 dipendenti. «Come Comune - ha detto Mugnai - ci attiveremo insieme agli altri sindaci del territorio perché si possa trovare un percorso, una progettualità che metta in sicurezza tutti i lavoratori, perché a loro dobbiamo necessariamente una risposta in termini occupazionali. Al tempo stesso chiediamo attenzione alle istituzioni superiori perché ci si debba occupare anche in futuro di questo sito, perché lo stabilimento Bekaert non può essere lasciato all'abbandono, e perché non può ricadere sulle spalle della nostra comunità, l'impatto urbanistico e ambientale di un sito all'abbandono». Nel pomeriggio è prevista un'assemblea convocata dal sindacato Fim Cisl così come si apprende dal sito Fb della sigla. L'assemblea dovrebbe svolgersi nel piazzale davanti allo stabilimento nel rispetto del distanziamento sanitario Covid.

L'azienda: "Favorire la reindustrializzazione"

 «Nella situazione data, pur in assenza di un nuovo accordo sindacale, l'azienda rimane comunque disponibile e impegnata per favorire la reindustrializzazione del sito e il ricollocamento dei lavoratori, riservandosi di valutare nei prossimi giorni quali ulteriori azioni e interventi da porre in essere a questo scopo». Così la multinazionale belga Bekaert dopo l'incontro ieri in videoconferenza con il ministero dello Sviluppo economico in merito allo stabilimento di Figline Incisa (Firenze). «Nel corso della riunione - sottolinea l'azienda in una nota -, non sono emerse novità sul fronte delle proposte di potenziali investitori (pubblici e privati) in merito possibili scenari di reindustrializzazione del sito emersi tra il 2019 e il 2020. Anche il piano industriale presentato da un'azienda del settore, e che era stato giudicato sostenibile da Invitalia, non ha prodotto ad oggi gli sviluppi attesi per la mancanza di un ulteriore investitore privato. Il ministero ha tuttavia manifestato l'intenzione di verificare la fattibilità di nuovi progetti industriali, che nel medio-lungo periodo potrebbero coinvolgere il sito Bekaert di Figline Valdarno».

«Bekaert - prosegue - si è resa disponibile, nel rispetto degli accordi già sottoscritti, a proseguire con le azioni volte a favorire sia la reindustrializzazione che il massimo riassorbimento occupazionale». L'azienda ricorda che «gli accordi sottoscritti tra le parti lo scorso 24 febbraio, dopo quello siglato lo scorso 2 ottobre 2018 presso il Mise e i successivi sottoscritti nel 2019 e 2020, hanno permesso in questi anni di trovare soluzioni per complessivamente 208 lavoratori. Mentre per i 110 dipendenti di Figline Valdarno (le cui attività produttive sono cessate a fine 2018) ancora in forze ad oggi (data ultima di scadenza dalla Cigs), gli accordi di febbraio hanno previsto la possibilità di un ulteriore contributo economico».

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