Bekaert, firmato l'accordo che evita 318 licenziamenti

L'attività produttiva sarà mantenuta fino al 31 dicembre 2018 e i lavoratori resteranno in forza fino a tutto il 2019. L'accordo su piano sociale e ammortizzatori

Una manifestazione a Figline per i lavoratori Bekaert

Una manifestazione a Figline per i lavoratori Bekaert

Figline Valdarno, (Firenze) 3 ottobre 2018 - Si è conclusa nella notte al ministero dello Sviluppo Economico la trattativa per evitare il licenziamento dei 318 lavoratori dell'azienda Bekaert di Figline e Incisa Valdarno, in provincia di Firenze. Lo rende noto la Fim Cisl. "Dopo 10 ore di trattativa siamo riusciti a raggiungere un accordo, che ha evitato che l'azienda procedesse oggi 3 ottobre al licenziamento di tutti i lavoratori", dichiara Ferdinando Uliano, segretario nazionale della sigla sindacale, annunciando che l'attività produttiva sarà mantenuta fino al 31 dicembre 2018 e i lavoratori resteranno in forza fino a tutto il 2019, attraverso l'utilizzo della Cassa Integrazione per cessazione di attività, necessaria per accompagnare il processo di reindustrializzazione e ricollocazione.

"Abbiamo obbligato la società ad accettare che una parte dell'attività già presente nel sito, quella del 'filo tubo', con una parte dello stabile e dei macchinari fosse disponibile per una possibile reindustrializzazione, che si è già manifestata in questi giorni con una proposta di un importante gruppo industriale", spiega ancora Uliano, "questo dovrebbe consentire un processo di reindustrializzazione con una risposta occupazionale in tempi brevi". Il sindacalista segnala inoltre come nell'accordo sia stato inserito un riconoscimento da parte di Bekaert di 40 mila euro di sconto all'azienda che procederà alla reindustrializzazione per ogni dipendente assunto nell'area. "Abbiamo sempre rivendicato che l'azienda dovesse pagare un prezzo, non solo in termini di incentivazione e di piano sociale, ma mettendo a disposizione le aree per la reindustrializzazione collegandolo alla rioccupazione dei lavoratori", sottolinea in questo senso Uliano, ricordando che "ora la parola passa ai lavoratori, che saranno chiamati nelle prossime ore ad esprimere la loro valutazione sull'accordo".

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