Svolta Bekaert, piano toscano di salvataggio

La Regione disegna le prospettive dopo due anni di attesa: 60 lavoratori assunti dalla "Laika" e i restanti nella filiera dell’acciaio

Una buona notizia per i 176 lavoratori della Bekaert di Figline Valdarno (Firenze)

Una buona notizia per i 176 lavoratori della Bekaert di Figline Valdarno (Firenze)

Firenze, 24 dicembre 2020 - Una trattativa serrata, un lavoro difficile, sotto traccia. Pressati dalle lettere di licenziamento e dalla disperazione dei lavoratori. La buona notizia è arrivata ieri mattina: per i lavoratori della «Bekaert» di Figline Valdarno sarà un Natale di svolta. Tanto attesa in questi due anni. Ci siamo grazie ad un impegno che la Regione Toscana ha messo in campo trovando una soluzione che aiuta le prospettive complessive di tutti i 176 lavoratori. Nuova strategia: si riesce ad attrarre investimenti per contribuire a risolvere crisi aziendali. Un modo nuovo di intervento istituzionale. 

La Laika, azienda leader di camper di San Casciano assumerà 60 lavoratori dello stabilimento della lavorazione dell'acciaio: lo ha annunciato il presidente della Toscana, Eugenio Giani, intervenendo durante la seduta del Consiglio regionale, con un sorriso largo così. «Ho avuto conferma ufficiale - ha detto Giani - la Laika assumerà 60 dei lavoratori della Bekaert grazie all'iniziativa di supporto della Regione, noi ci facciamo carico della formazione per la riconversione degli operai». Giani ha poi aggiunto che la Regione «sta lavorando perché gli altri, poco più di 100, lavoratori rimasti possano inserirsi nella filiera dell’acciaio», nell'ambito del piano Jsw Steel di Piombino. 

«Se lo Stato entra nel contesto di ristrutturazione della filiera dell’acciaio di Piombino – ha spiegato – i tecnici hanno valutato che alcuni aspetti legati al ciclo produttivo possono essere svolti nello stabilimento Bekaert», l’annunciata filiera toscana. Questo è «l’orgoglio toscano – ha commentato Giani – un risultato del territorio». Giani ha poi aggiunto che «noi lavoriamo per il circuito dell'acciaio in Toscana, da Piombino a Figline, con l’ingresso dello Stato sia nell’acciaieria che nella riattivazione della trafileria in Valdarno. Siamo pronti ad affiancare Invitalia con Sici per investire, a fianco di nuovi soggetti imprenditoriali, nella reindustrializzazione di Figline».

Non ci ha dormito la notte il consigliere delegato al lavoro, Valerio Fabiani, anche lui raggiante: «L’accordo prevede una nuova linea produttiva di Laika a Tavarnelle e un’espansione occupazionale. Si procede alla stabilizzazione di 33 lavoratori a tempo determinato e all'assorbimento di 60 unità dalla cassa integrazione della ex Pirelli». La Regione, ricorda Fabiani, ha favorito il piano di sviluppo ed espansione di Laika con incentivi per le assunzioni anche per il 2021 e voucher formativi.

Daniele Calosi, segretario Fiom Cgil Firenze e Prato chiede l'intervento allo Stato «nel processo di reindustrializzazione per ricollocare i restanti lavoratori». Per Alessandro Beccastrini, segretario Fim Cisl Firenze e Prato «con l'accordo si accende una luce di speranza, il miglior regalo di un sindacato, sotto l'albero, per i lavoratori dopo anni difficili».

Spiega nel dettaglio Fabiani: "Abbiamo inaugurato un nuovo modo di affrontare le crisi cercando aziende che vogliono investire  mettendole in campo per affrontare le difficoltà di altre imprese e lavoratori. I risultati ci danno ragione: una criticità può diventare un'opportunità favorendo investimenti da una parte e affrontando le difficoltà occupazionali dall'altra". La linea è tracciata: poche chiacchiere e fatti concreti. "Non siamo abituati alle passerelle, ma a lavorare a testa bassa" sottolinea Fabiani. "Intorno all'idea forte  della filiera toscana dell'acciaio che mette insieme Piombino e Figline Valdarno, abbiamo cercato e trovato altre soluzioni complementari. E' questa la strada giusta".

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