Un grande omaggio all’amata band dei Beatles, e un’occasione per festeggiare i 60 anni dell’album capolavoro ’A Hard Day’s Night’. Domani, alle 20.30, sul palco del Teatro Puccini i ’Beatlestory’, straordinario show per rivivere la magia dei Fab Four. Saranno Patrizio Angeletti, Claudio Iemme, Roberto Angelelli, Armando Croce ad interpretare la band più pop rock del mondo, con costumi fedelmente riprodotti, strumenti vintage e una scenografia molto particolare.
Roberto, come è nato l’amore per i Beatles?
"È un amore profondo, avevo solo 17 anni... La nostra idea è quella di portare in scena uno spettacolo che racconti la loro storia. C’è stata una ricerca per le persone che potessero essere giuste e che andassero a rappresentare il personaggio in modo gratificante".
Porterete sul palco uno show multimediale, cosa farete vedere al vostro pubblico?
"Sicuramente tutta la parte musicale, poi ci saranno sei cambi d’abito e l’intera storia dei Beatles verrà accompagnata da alcuni video che rappresentano la storia di quegli anni che trasportano lo spettatore nel preciso momento storico, politico-sociale e, ovviamente, musicale che la band si accinge a eseguire.".
Secondo lei, a cosa è dovuto l’eterno successo dei Beatles?
"Le generazioni che vediamo sedute ad ascoltarci sono tantissime, dai 18 ai 60 anni. Io credo che siano canzoni immortali, che non hanno epoca e come dico sempre ’rendono le giornate migliori’".
Lo show è diviso in 5 scenari, come mai questa scelta?
"Sì, saranno ’Beatlemania, Shea Stadium, Sgt Pepper, Summer Love, Abbeay Road’ e ognuno di questi momenti rappresenta un diverso periodo che ha caratterizzato la storia dei Beatles. Vogliamo che nelle due ore di spettacolo il pubblico possa attraversare tutta l’epoca della band come se fossero ancora quei tempi".
Qual è la canzone che preferite cantare?
"Forse ’Let it be’, ma in realtà tutto l’ultimo set dove vediamo che le persone si alzano, cantano e ballano con noi, ci dà soddisfazione, perché quello che vogliamo è portare sul palco un omaggio realistico, non una pagliacciata".
Come gruppo siete coesi?
"Abbiamo a volte pensieri diversi, ma il confronto è sempre pacifico perché l’unico obiettivo è rappresentare al meglio i Beatles".