Barriera mangia-plastica Ecco la start up per salvare l’Arno dall’immondizia

La centralina posizionata nella passerella delle Cascine

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di Niccolò Gramigni

Parte da Firenze il contrasto alle plastiche all’inquinamento marino. E in particolare dal fiume Arno, dove arriveranno le barriere ‘mangia-plastica’. Lorenzo Lubrano è un giovane talento di 29 anni che ha fondato ad inizio 2019 una startup, la Blue Eco Line. La novità assoluta è che sull’Arno, nelle prossime settimane sarà installata una centralina nella passerella pedonale delle Cascine. E’ Lubrano a spiegare come concretamente funziona il progetto Blue Eco Line perché qui di bello c’è che non siamo solo alle parole. Ma ai fatti. "A Firenze installeremo alcune centraline – ha detto -. E iniziamo dalla passerella pedonale delle Cascine e quindi dall’Arno. Dalla centralina escono delle telecamere che filmano il corso d’acqua: le immagini vengono poi inviate a un server e, tramite algoritmi di Intelligenza Artificiale (Ia), riusciamo ad intercettare i rifiuti plastici. Capiamo quanti sono, dove sono posizionati, il loro peso. Con queste informazioni e studiando la morfologia del corso d’acqua scegliamo il punto migliore per installare il punto di raccolta, una vera e propria barriera che viene posta in diagonale per prendere più rifiuti possibili". È uno degli esempi di come digitale e ambiente sono ormai due temi collegati, come è stato spiegato anche nella tappa fiorentina del tour ‘Le città possibili’, organizzato a Palazzo Vecchio da Fondazione Italia Digitale in collaborazione con Municipia Spa-gruppo Engineering. Il sistema di raccolta, ha aggiunto Lubrano, "ha nella parte anteriore un nastro trasportatore che raccoglie questi rifiuti e li deposita all’interno di un cassone. E il cassone può essere avviato al riciclo con i normali mezzi che hanno a disposizione le aziende di raccolta rifiuti urbani". Breve Bignami per chi si fosse perso. Step 1: la centralina serve da monitoraggio delle acque. Step 2: una volta analizzati i dati Blue Eco Line posiziona una barriera acchiappa-rifiuti. Step 3: si prendono i rifiuti, si depositano all’interno di un cassone e si riciclano. E il gioco è fatto. Per lo step 1 e quindi il monitoraggio servono almeno 8 mesi quindi i primi risultati sull’Arno arriveranno agli sgoccioli dell’estate 2023. "Le start up del territorio possono aiutarci nella risoluzione di problemi complessi con soluzioni innovative – ha commentato l’assessore Cecilia Del Re -. Blue Eco Line ci aiuterà tramite l’installazione di sensori su alcuni ponti dell’Arno per comprendere meglio dove installare delle barriere ‘mangiaplastica’ nel fiume".

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