"Le sue mani addosso, poi mi ha rapinata"

Francesca, 39 a nni, barista, stordita con una sostanza irritante e scippata alle 7 di sera a Peretola: "Mi sono detta: adesso sto morendo"

Francesca Campagni, 39 anni, la mamma di due bambini, mostra il referto medico del pronto

Francesca Campagni, 39 anni, la mamma di due bambini, mostra il referto medico del pronto

Firenze, 18 gennaio 2020 - Abbiamo conquistato l’indipendenza economica, lavoriamo, usciamo con le amiche. Ma siamo davvero libere? Perché è difficile che una donna non abbia una storia da raccontare. Anche Francesca Campagni ne ha una, una storia che le ha tolto il fiato e il coraggio e l’ha spinta a parlare ad altre donne: «State attente, non sottovalutate il rischio che correte». Francesca ha 39 anni, abita a Peretola, è sposata e ha due figlie. Lavora come barista. A volte fa il turno del pomeriggio, a volte quello della mattina ed in questo caso esce di casa alle 5, quando è ancora buio e fuori gira poca gente. «E’ il mio quartiere, questo. Ci sono nata e lo conosco come le mie tasche. Adesso però ho paura, tanta paura. Una brutta sensazione che non riesco a togliermi di dosso». Domenica scorsa, attorno alle 19, stava andando a riprendere l’auto di suo cognato, parcheggiata tra via de Bernardi e via De Bosis.

All’improvviso, senza nemmeno rendersene conto, un individuo si è avvicinato da dietro, le ha messo la mano sugli occhi e preso la borsa. Quindi è scappato. «E’ accaduto tutto velocemente, la sua mano era bagnata, puzzava. Mentre si allontanava – racconta Francesca – ho cercato di aprire gli occhi, ma non ci riuscivo, ero come accecata. Vedevo dei flash. Sono rimasta paralizzata. Mi sono detta: mi ha accoltellato e sto morendo». «Dopo qualche secondo – prosegue – ho intravisto all’angolo qualcuno, una sagoma. Mi sono avvicinata e ho chiesto aiuto», spiega. La ‘sagoma’ è il lavapiatti di un ristorante vicino, che l’accompagna nel bagno del locale per lavarsi il viso. Quindi, la donna riesce a contattare il marito e a chiamare poi il 118 e le forze dell’ordine, alle quali presenterà denuncia. Al pronto soccorso, dove viene portata, la diagnosi è «iperemia congiuntivale con sofferenza corneale». «In pratica, l’individuo che mi ha scippata aveva messo una sostanza irritante sulla mano», dice Francesca. «In fondo mi è andata bene. Meno male che non avevo la borsa a tracolla altrimenti probabilmente mi avrebbe spinto a terra. Intanto, però, la paura mi paralizza ancora. Non mi sposto più da sola. Mi faccio accompagnare all’auto da mio marito e mi preoccupo per le mie figlie». Monica Pieraccini

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