Baraka, da bar a discarica "Disastro in via di Novoli"

Locale chiuso da circa un anno, ma il dehor esterno è diventato un dormitorio. I residenti: "Siamo costretti a vivere in una situazione sanitaria pericolosa".

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Un dehor esterno trasformato in accampamento abusivo. Succede in via di Novoli, dove l’ex bar Baraka, chiuso da ormai più di un anno, viene utilizzato da clochard e senza tetto per passare la notte. I residenti hanno segnalato più volte la questione ai vigili e alla Asl, ma per ora senza ottenere risultati. Alla base di questa situazione di degrado ci sarebbe, pare, un cavillo burocratico: il dehors non fa tecnicamente parte del fondo, che è stato regolarmente chiuso e sigillato dal proprietario dell’immobile, ed essendo morto il titolare del locale che gestiva lo spazio non è chiaro chi debba e possa occuparsene.

"Dopo il decesso del titolare del bar abbiamo contattato più volte telefonicamente polizia municipale, carabinieri, polizia, Ausl e Alia – spiegano i residenti della zona – ma con nessun risultato tangibile. Il fondo in questione è un locale piuttosto grande con un ampio resede chiuso da una struttura di alluminio e Pvc.

Alcuni pannelli sono stati rotti e il locale è diventato un dormitorio per clochard e senza fissa dimora. Gli occupanti purtroppo non si limitano a dormirci, e il fondo è ormai una specie di discarica in cui lasciano ogni tipo di rifiuto e sporcizia: bottiglie di vetro vuote, lattine, tetra pack di vino, resti alimentari, e persino urina ed escrementi umani. Questo naturalmente ha richiamato animali tipo topi e piccioni, veicoli di infezioni e malattie, che vi scorrazzano liberamente". Il dehors è ora pieno di oggetti e sporcizia, buona parte delle suppellettili è stata rotta e l’odore che arriva dall’interno è insopportabile. Una situazione difficile sia per i residenti che per i negozi limitrofi.

"Capiamo che siamo in un momento drammatico a livello sanitario e che la pandemia ha la precedenza su tutto – continua Marco Maionchi che abita nella zona – ma proprio per questo motivo la situazione deve essere gestita. Siamo costretti a convivere in una situazione sanitaria disastrosa e non possiamo intervenire autonomamente". "Essendo morto il titolare del bar si è creata una situazione complessa – spiega il consigliere regionale Jacopo Alberti (Lega) che sta seguendo il caso su richiesta dei cittadini - . La polizia municipale ha fatto un sopralluogo, ma senza poi dare seguito all’intervento con atti concreti. Servirebbe a questo punto un’ordinanza del sindaco. Manderò personalmente una lettera al Prefetto con preghiera di coordinare gli interventi con il primo cittadino, che è il responsabile della sicurezza sanitaria del territorio comunale, per arrivare a una soluzione. Questo degrado non può essere tollerato oltre".

Lisa Ciardi

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