Barista recordman di furti subiti: per 36 volte i ladri hanno bussato alla sua porta

Dalla banda del buco ai ladruncoli inesperti. Le visite indesiderate gli sono costate 150mila euro

Il bar Corsi di Sergio Margheri che ha subito più di 36 furti in 10 anni

Il bar Corsi di Sergio Margheri che ha subito più di 36 furti in 10 anni

Firenze, 18 settembre 2019 - Ha collezionato 36 denunce, per furti e tentati furti, di cui 15 con scasso per un totale di oltre 150mila euro di danni, senza considerare l’automobile andata quasi distrutta durante un inseguimento di uno dei malviventi che ha cercato di mettere a segno l’ennesimo colpo.

E polizia e carabinieri lo conoscono bene. Tante, anzi troppe, le volte che ha dovuto chiamare le forze dell’ordine perché vittima di un furto. Il suo è un primato in città che non avrebbe mai voluto avere. Proprio così: Sergio Margheri, titolare dal 2001 del Bar Corsi in via Bolognese, all’altezza del cimitero Trespiano, lo avrebbe ceduto volentieri. «Difficile dormire tranquilli. Sia io che il mio socio siamo sempre sul chi va la, anche perché ora abbiamo installato un moderno sistema di allarme collegato al telefonino che ci segnala qualunque movimento, anche il passaggio di un gatto o un cane per fare un esempio» apre le spalle Sergio. Lui non si sente affatto sicuro. «E’ stata dura rialzarsi – prosegue – come è stata dura trovare un’assicurazione disposta a tutelarci. Ci abbiamo impiegato otto anni. Il problema è che questa zona è poco illuminata e c’è poco passaggio di sera, occorrerebbe un sistema di video sorveglianza del Comune in modo da scoraggiare i delinquenti».

Sergio non le conta più le volte che sono riusciti a entrargli dentro. Dalla cucina, dal bagno, dal negozio accanto e persino dal tetto: in sei casi, la banda del buco, ha forato il muro e si è intrufolata all’interno dell’attività arraffando l’arraffabile. «Si è trattato di colpi ben studiati – racconta -, quando sono entrati dal bagno per esempio, hanno fatto un foro tra il lavandino e il wc, quindi vuol dire che erano stati già in precedenza a fare dei sopralluoghi». Altre volte hanno forzato la porta, altre manomesso il sistema di allarme.

Difficile, ricordarli a uno a uno. Il modus operandi quasi sempre lo stesso: i ladri hanno agito nella maggior parte dei casi in tre, a volte in cinque, col viso coperto e i guanti. Ma due volte, i titolari sono riusciti ad arrivare in tempo e a inseguire i malviventi che hanno abbandonato il loro mezzo, che aveva una targa straniera, e poi si sono dati alla fuga a gambe attraverso i campi.  

Intanto da Confartigianato rilanciano: «La cultura della legalità a Firenze è diffusa e chi subisce un furto lo denuncia – spiega Jacopo Ferretti, direttore generale -. Ciò non vuol dire che il problema non c’è e da tempo Confartigianato chiede a gran voce il rafforzamento dei contingenti territoriali delle forze dell’ordine. Al Comune chiediamo di prorogare l’iniziativa di finanziamento di sistemi di sicurezza nelle abitazioni e magari di estenderlo anche alle imprese in sinergia con quanto fatto dalla Camera di commercio nel finanziamento dei sistemi di video sorveglianza per le aziende del territorio».

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