"Burocrazia folle, non so come mangiare"

Parla la dipendente del bar chiuso dagli ispettori a causa di un cavillo: "Tre figli e niente lavoro: così è impossibile andare avanti"

Nicoletta, costretta a stare a casa senza lavoro dopo la decisione degli ispettori

Nicoletta, costretta a stare a casa senza lavoro dopo la decisione degli ispettori

Firenze, 27 giugno 2020 - «Ho pianto tante volte, poi ogni volta ho trovato la forza di convicermi che potevo farcela. Ora però alzo le braccia". Nicoletta – 35 anni, tre figli, la voce spiccia e aperta di chi ha la pellaccia del Campo di Marte e piuttosto che abbassare la testa si farebbe ammazzare – giovedì mattina ha perso l’unico stipendio che entra in casa dopo che due ispettori del lavoro hanno firmato un verbale da 8.500 euro di multa al suo titolare, e gli hanno tirato giù la saracinesca del Caffè Sofia di via degli Artisti. Tutto per un cavillo burocratico, la registrazione di una nuova assunzione arrivata con qualche ora di ritardo dovuta agli uffici dei consulenti chiusi per la festa del Patrono. Nicoletta, come si sente? "Sono a casa e non so più cosa pensare". Da quanto lavorava al Caffè Sofia? "Dal 15 giugno, per me era stata una boccata di ossigeno. Quei soldi, con tre figli in casa da sola, mi servivano come il pane" Quanto guadagnava? "Circa 1.300 euro" Le bastavano? "Beh, sì. A dire la verità ancora il primo stipendio dovevo incassarlo. Spero solo che in qualche modo Masucci riesca a tenere aperto il bar, anche se capisco bene la sua rabbia". Non ha altre entrate? "No, salvo i 400 euro di mantenimento del mio ex compagno per i miei due figli più piccoli. Ora sinceramente non so come fare a tirare avanti". In un certo senso lei è a casa per colpa della burocrazia? Ce l’ha con gli ispettori che hanno chiuso il bar? "Non sono stati cattivi, ma rigidi quello sì. Il mio titolare ha dimostrato chiaramente che il ragazzo sarebbe stato regolarizzato in giornata e ha mostrato tutta la documentazione. A conferma della sua onestà ci sono io, regolamente assunta dieci giorni fa e tutti i dipendenti del suo bar". Gli ispettori hanno applicato la legge "Lo so, però avrebbero potuto dire al ragazzo di tornare a lavoro dopo qualche ora. Cosa sarebbe cambiato? Invece ora così siamo tutti a casa senza stipendio" Immagino come ci sia rimasto quello che per un’oretta era il suo nuovo collega... "Malissimo. Non aveva fatto in tempo neanche a infilarsi il grembiule e a capire dov’era". Lei prima di essere assunta al Caffé Sofia come faceva per mantenersi? "Avevo un bar in viale Don Minzoni. L’avevo preso a ottobre ma poi con il lockdown non ce l’ho fatta più con l’affitto d’azienda". E’ un periodo tremendo... "E pensi che devo anche pagare la tata per il bambino più piccolo". E come fa? "Male. Mi chiedo dopodomani come faccio a mangiare?". A parte le preoccupazioni cosa le lascia questa vicenda? "La sensazione che qualcuno davvero non abbia ancora capito la portata di questa crisi. Firenze sta andando a rotoli, come tutta l’Italia".

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