Banda del tombino, due arrestati I ’falchi’ li prendono in flagrante Accertamenti su tracce di sangue

L’arresto dopo le 3 all’Isolotto, dopo l’ennesimo assalto, stavolta al parrucchiere Lai Ke di via de’ Vanni. Decisivi i tanti appostamenti. Ma nella stessa notte nuovo episodio in via Doni. Esame sui reperti precedenti

L’incubo, o un incubo dei commercianti che da due mesi subiscono spaccate alle vetrine (sono più i danni materiali che i bottini) è da dalle 3 di ieri a Sollicciano. Slim Slima, 41 anni e Karim Abasamad, 31, marocchini, sono stati arrestati in flagrante dalla Polizia; stavano saccheggiando il parrucchiere ’Laikè’ di via de’ Vanni 29A, all’Isolotto. Tecnica consolidata: tombino a grata sradicato dalla strada scaraventato a mo’ di ariete contro la vetrina. La ‘firma’ della banda. Forse non l’unica: nella notte altra spaccata in un bar di via Doni 13. Portati via 200 euro e whisky. La polizia è lì intervenuta alle 7. Una decina i colpi, centro e periferia. Il pm Beatrice Giunti ha deciso per i due il carcere. Misura da convalidare. Affermare già che siano responsabili degli ultimi assalti al tombino, è esercizio affrettato. Si può ipotizzarlo, però. L’autorizzano i precedenti, tanti e specifici, in altre regioni. La Scientifica ha fatto sopralluoghi nei negozi ’visitati’: individuate e isolate tracce di sangue lasciate dai banditi. Si sono graffiati, tagliati coi vetri frantumati nei tentativi di portare via oggetti e di entrare nei negozi per portar via i fondi cassa. L’esame del dna stabilirà la compatibilità con i profili genetici degli arrestati. I quali – filtra dai primi riscontri – avrebbero le mani graffiate. Quei graffi non glieli ha fatti un gatto.

Svolta non casuale, ma cercata con puntiglio. Il questore Maurizio Auriemma ha predisposto servizi rinforzati di prevenzione e di controllo, specie di sera. E di notte. Studiata frequenza e dislocazione dei colpi. Si è circoscritta la zona in cui i banditi avrebbero attaccato con maggiori probabilità. Calcolo, bravura, un pizzico di fortuna. Mentre le ‘pantere’ della Questura pattugliavano le strade, per notti i Falchi si sono appostati nelle zone più vulnerabili. Più a rischio. Fino alla svolta. La scorsa notte due uomini in via de’ Vanni: uno a fare il palo, l’altro capace di forzare, alzare la serranda del parrucchiere e – sradicato un tombino – scaraventarlo contro la vetrina. La polizia ha aspettato che il 31 anni uscisse con la un pc da un migliaio di euro sotto braccio e l’ha circondato. Il complice 41enne ha tentato di nascondersi sotto un’auto.

giovanni spano

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