Genitori no vax, trentasei bambini rimandati a casa

Piccoli a casa perché non in regola. Il preside: «Se qualcuno si presenta, chiamerò i carabinieri»

Una protesta dei genitori contrari alle vaccinazioni obbligatorie

Una protesta dei genitori contrari alle vaccinazioni obbligatorie

Firenze, 18 settembre 2018 - Vacanze prolungate per gli studenti non vaccinati. Sono otto i bambini dell’infanzia, tra Montagnola e Barsanti, ad aver ricevuto il decreto di sospensione dalla scuola. Siccome i piccoli, nonostante i solleciti, le telefonate e gli incontri a scuola, non hanno ancora ricevuto le vaccinazioni obbligatorie, il dirigente Marco Menicatti non ha potuto far altro che sospenderli. Nessuno, sia chiaro, è stato messo alla porta. Anche perché, per questioni di privacy, le maestre nulla sanno riguardo alle vaccinazioni dei loro allievi. Semplicemente, le famiglie no vax non possono portare i bimbi all’asilo, almeno finchè rimarranno sulle barricate.

«Dato che nessuno di noi fa il buttafuori, in questi giorni controllerò se il divieto è stato rispettato – dice il preside Menicatti –. Se scoprirò che qualcuno si è comunque presentato, andrò in procura oppure chiederò l’intervento dei carabinieri». È molto amareggiato il dirigente: «Questi genitori continuano a mandarmi copie delle raccomandate inviate all’Asl in cui chiedono un appuntamento per i vaccini – scuote la testa il preside -. Si tratta di lettere tutte uguali, spedite col copia e incolla, che non hanno alcun valore. Anzi, io mi sento preso in giro. È una cosa pretestuosa. Per me questa non è una richiesta formale. Fa male vedere certi genitori che pensano solo a se stessi, infischiandosene degli altri. Noto tanto individualismo e mancanza di rispetto. Sono stufo di vedere il mio personale di segreteria offeso da chi pensa di essere depositario dell’unica verità. Qui si tratta della salute dei bambini: non si scherza». Tra gli otto non in regola, ci sono sia italiani che stranieri. «Famiglie di ogni livello ed estrazione sociale», afferma Menicatti. Due le sospensioni alla scuola dell’infanzia Carducci. Erano tre, ma ieri mattina un genitore si è messo in regola all’ultimo tuffo. «Si tratta di famiglie che hanno già preso l’appuntamento – dice la preside Lucia Bacci –. Quindi, questione di poche settimane e i piccini saranno ammessi a scuola. Per ora restano a casa. D’altra parte la legge parla chiaro. E i genitori hanno capito».

Tutto ok invece all’istituto comprensivo Calamandrei. Idem al Botticelli. Purtroppo, un quadro complessivo è difficile da avere, perché l’Azienda sanitaria locale non ha i dati, che da quest’anno sono a disposizione solo delle singole scuole. Niente da fare anche all’Ufficio scolastico regionale, da cui non trapela nessuna notizia in merito. PER QUANTO riguarda Palazzo Vecchio, non in regola rimangono diciannove piccini all’infanzia e sette ai nidi. Svariati i motivi che sono alla base delle irregolarità riscontrate: bimbi troppo piccoli per essere vaccinati, problemi di comunicazione con le famiglie straniere oppure genitori che hanno solo l’appuntamento fissato per sottoporre i figli a vaccinazione. Per ora, come detto, si tratta soltanto di sospensioni che riguardano la scuola dell’infanzia e non quella dell’obbligo. Nel caso in cui i genitori provvedessero alle vaccinazioni necessarie per legge, allora il provvedimento cesserebbe e i bambini potrebbero entrare tranquillamente in aula.

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