"Avevo prenotato per Parigi Addio volo, vacanza rovinata"

Il racconto del dipendente di un market abbandonato dalla compagnia aerea "Soldi buttati, nessuno si è preoccupato di riprogrammare il nostro viaggio"

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Come rovinarsi una vacanza, senza sapere se mai, oltretutto, si riuscirà ad avere indietro i soldi spesi, almeno per il disturbo.

Francesco Mazzara e la sua compagna sono due “naufraghi“ fra le migliaia di passeggeri che per un motivo o per l’altro non sono riusciti a decollare dall’aeroporto Amerigo Vespucci. Sempre a causa delle compagnie aeree e dei disservizi nei collegamenti.

"Dovevamo partire il 27 luglio da Peretola con Vueling per Parigi - racconta Mazzara, dipendente di un supermercato cittadino –, per tre giorni di relax lungo la Senna. E invece, siamo arrivati all’aeroporto e il volo non c’era. Cancellato! Mi sono accorto dopo che la mattina mi era arrivata un’email in cui si diceva che ci sarebbero potuti essere problemi, forse ritardi. Ma in realtà il volo non c’era proprio".

Come se non bastasse, in aeroporto nessuno ha saputo dare spiegazioni ai due viaggiatori, né tantomeno informare su quando e come riprogrammare la partenza.

"Non è stato possibile parlare al telefono con qualcuno della compagnia aerea, né entrare nel sito – prosegue Mazzara –. Intanto stavamo già perdendo una notte in hotel a Parigi. E quindi, l’unica cosa da fare è stata mettere mano al portafoglio e comprare per l’indomani un altro volo, con un’altra compagnia. Per risparmiare avevano acquistato il biglietto diversi mesi prima a una tariffa che ci sembrava buona: 80 euro a persona. Ma per ora sono solo soldi persi. Per salvare il nostro viaggio abbiamo pagato altri 350 euro a persona, sempre da Firenze. Mi chiedo come sia possibile consentire questo caos, lasciare che le compagnie aeree facciamo quello che vogliamo con i passeggeri, cancellino i voli senza neppure preoccuparsi di offrire una soluzione alternativa".

L’unica consolazione adesso è sperare nel rimborso. Per questo Mazzara e la compagna si sono rivolti a ItaliaRimborso, la startup che assiste i passeggeri gratuitamente, e che ha messo a disposizione un servizio di assistenza sette giorni su sette.

"Mi hanno detto che ho diritto a recuperare i soldi del nuovo biglietto da 350 euro – conclude lo sfortunato passeggero –, più una quota di 250 euro a titolo di compensazione per i disagi subiti, fra cui l’inferno passato in aeroporto e il giorno di vacanza perso. Ma così proprio non va bene".

Olga Mugnaini

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