Attaccò Liliana Segre, la prof torna in cattedra

Reintegrata alla scuola Mazzanti "per non aver commesso il fatto". Rabbia dei genitori della classe: "I nostri ragazzi non capiscono"

Migration

Reintegrata dall’Ufficio scolastico per non aver commesso il fatto. È tornata in classe come se nulla fosse successo la professoressa della secondaria di primo grado Mazzanti che lo scorso inverno finì nella bufera per aver definito la senatrice Liliana Segre un "personaggio in cerca di pubblicità". Era il 27 gennaio scorso quando l’insegnante, proprio nel Giorno della memoria, pronunciò di fronte ai suoi alunni una frase choc: "Liliana Segre non la sopporto. E anche voi, ragazzi, non vi fate fregare da questi personaggi che cercano solo pubblicità". "Anche mio nonno è stato in un campo di concentramento - avrebbe proseguito la docente, sempre stando alle testimonianze dei ragazzi, - ma non è certo andato in giro a dirlo a tutti". "E ora non andate a casa a dire ai vostri genitori che sono nazista e antisemita", fu la conclusione. Gli studenti, sconvolti, riferirono tutto quanto ai genitori che si precipitarono dal preside, ora in pensione, Arnolfo Gengaroli. Dopo l’articolo del nostro giornale si infiammò la polemica e tutto il mondo politico prese posizione. Il ministro Azzolina definì le parole dell’insegnante "gravi e ingiustificabili" ed auspicò che "il gesto venisse verificato e valutato con la massima attenzione". Il sindaco Dario Nardella e l’assessore Sara Funaro ("Ci vuole una linea dura con la docente", stigmatizzò) incontrarono gli studenti durante un’assemblea. Anche gli altri docenti si dissociarono: "Esprimiamo la nostra totale ed estremamente indignata distanza dalle parole espresse dall’insegnante". Sembra però che tutti quegli inviti ad arrivare a "seri e rapidi provvedimenti disciplinari" siano caduti nel vuoto.

Così come pare accantonata l’idea di realizzare alla Mazzanti un murales con raffigurata quella farfalla gialla che vola sui fili spinati evocata dalla senatrice. La docente finita nel polverone è a scuola. "L’insegnante ha avuto un reintegro totale, al cento per cento, come se mai niente fosse successo - fa sapere la preside reggente, Elena Pierucci -. Io sono appena arrivata. E le carte mi dicono questo". "E’ tornata in servizio nelle sue classi - non nascondono la delusione alcuni insegnanti della scuola -. Così ha deciso l’Usp e noi non possiamo farci niente". Rabbia tra i genitori della classe: "I nostri figli non capiscono come sia possibile che, dopo il clamore che quelle dichiarazioni hanno creato, lei sia ancora lì, al suo posto". Esplosa la notizia, ai primi di febbraio la docente si mise in ferie e venne chiamata una supplente. Nel frattempo, l’Usp avviò l’iter per decidere "se e quale tipo di sanzione" comminare alla docente. Restano ora da capire i motivi del reintegro. Purtroppo però ieri non è stato possibile parlare col dirigente Usp Roberto Curtolo.

 

 

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro