Astori, chiuse le indagini. Due i medici indagati

Sono i medici Giorgio Galanti, di Prato, e Francesco Stagno, di Cagliari

Davide Astori

Davide Astori

Firenze, 13 dicembre 2018 - La Procura di Firenze ha chiuso le indagini per la morte di Davide Astori, per la quale sono indagati per omicidio colposo Giorgio Galanti, pratese, ex direttore della medicina sportiva dell'ospedale fiorentino di Careggi, e il collega Francesco Stagno di Cagliari.

Davide Astori, capitano della Fiorentina, morì il 4 marzo 2018 nel ritiro prima della partita contro l'Udinese. 

A dicembre Galanti fu sentito nella caserma dei carabinieri di Borgognissanti: fornì la sua versione dei fatti, difendendosi in merito a quanto contestato dalla procura. Pochi giorni prima i due medici avevano ricevuto gli avvisi di garanzia.

I due medici indagati avrebbero firmato le idoneità all'attività sportive del calciatore nonostante che, secondo le perizie, una serie di esami avesse evidenziato la presenza di extrasistole ventricolari nel corso delle prove da sforzo a cui era stato sottoposto il calciatore.

Ai due medici gli inquirenti attribuirebbero la colpa di aver violato i «protocolli cardiologici per il giudizio di idoneità allo sport agonistico». La morte improvvisa del calciatore sarebbe stata originata da una «cardiomiopatia aritmogena diventricolare» tale da determinare il decesso improvviso di Astori. In particolare a Stagno viene contestato di aver rilasciato ad Astori nel luglio 2014 un certificato di idoneità alla pratica sportiva agonistica in cui si attesta la mancanza di controindicazioni nonostante che le indagini abbiano ricostruito che nella prova da sforzo si fossero verificate due extrasistoli ventricolari isolate, non segnalate nel referto. A Galanti la procura contesta il rilascio ad Astori di due diversi certificati di idoneità alla pratica del calcio agonistico nel luglio 2016 e nel luglio 2017. Referti rilasciati nonostante che secondo gli inquirenti fossero emerse nelle rispettive prove da sforzo aritmie cardiache. Stagno e Galanti sono anche accusati di aver omesso di sottoporre Astori ad altri accertamenti diagnostici più approfonditi sull'origine e sulla cause delle extrasistole, al fine di escludere una 'cardiopatia organica' o una 'sindrome aritmogena'.

Per la procura se la patologia fosse stata diagnosticata mentre si trovava in una fase iniziale ciò avrebbe consentito di interrompere l'attività agonistica di Astori e tramite la prescrizione di farmaci di rallentare la malattia e prevenire l'insorgenza di 'aritmie ventricolari maligne'. Secondo quanto appreso, Francesco Stagno ha chiesto tramite il suo difensore di essere interrogato dal pm di Firenze.

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