"Artigianato e digitale, alleanza indispensabile"

Le nuove cariche in Confartigianato: Sorani confermato presidente. "Bisogna avere il coraggio di proporre una fiorentinità alta"

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"Non c’è più tempo per le nostalgie né per le lamentele. La pandemia ha cambiato tutto: Firenze può restare fedele a se stessa solo stando al passo con i tempi, puntando sull’alleanza tra artigianato e digitale, su lavoro e formazione". Alessandro Sorani è stato appena rieletto presidente di Confartigianato Firenze, che guiderà fino al 2026 coadiuvato dai vice Paolo Danti, Paolo Gori e Simone Andrei.

Sorani, la pandemia, il rincaro delle materie prime hanno colpito duro gli artigiani: Firenze rischia di perdere le sue ultime botteghe?

"No, se lo sguardo è rivolto al futuro e non passato. La dimostrazione è che gli artigiani che sono sopravvissuti agli effetti della pandemia sono quelli che hanno investito sul digitale: per anni abbiamo provato a spiegare che era il futuro, all’improvviso è diventato il presente. Se Firenze ha risposto meglio di tante altre città - non solo italiane - alla crisi innescata dal Covid, è anche merito di questi artigiani e della loro scommessa vinta".

Il dibattito sulla vocazione di Firenze, troppo dedicata al turismo e troppo poco alle attività produttive, non si è però ancora concluso.

"Dopo un ciclone come quello della pandemia, direi che è naturale e sano che la città si interroghi sul proprio futuro. Noi come Confartigianato ci auguriamo che il destino di Firenze sia sempre legato alle attività artigiane, perché un certo tipo di artigianato determina il posizionamento della città a livello nazionale e internazionale. Bisogna avere il coraggio di proporre una fiorentinità alta, non becera...".

A che cosa si riferisce?

"Basta vedere i nomi di alcuni locali aperti da poco che solleticano il peggior provincialismo fiorentino".

Tra il 18 e il 22 luglio partiranno i lavori per la Variante alternativa al centro storico, la Vacs, legata al tratto Fortezza-viale Lavagnini-Libertà-San Marco. Durata 19 mesi. Siete preoccupati?

"I cambiamenti non vanno mai contrastati, il caso tranvia è emblematico: ormai tutti i fiorentini hanno toccato con mano l’importanza di una mobilità evoluta. Ormai gli anti tramvia sembrano un po’ i giapponesi rimasti nella giungla dopo la fine della guerra... Non siamo preoccupati. Chiediamo come sempre all’amministrazione comunale chiarezza verso cittadini e commercianti: devono essere ben chiari variazioni alla viabilità e relative tempistiche. In passato sono stati fatti errori di cui ora si può fare tesoro".

Provi a immaginare Firenze tra 10 anni: come la vede?

"Come la capitale italiana della formazione. Lo sta già diventando, basta contare le università e le agenzie di formazione che ci sono. Anche in questo settore la sfida è puntare a un posizionamento alto. La formazione serve a stimolare una cultura del lavoro, che è l’esatto contrario della rendita. Il lavoro fa vivere le città, la rendita le strangola, come si è ben visto durante il periodo pandemico".

E. B.

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