Il padre di Niccolò: "Ora il processo si faccia in Italia"

Luigi Ciatti: "Notizia positiva", grazie alla magistratura italiana. Il secondo arrestato è il ceceno individuato nelle immagini per la maglietta rossa

Luigi Ciatti, padre di Niccolò

Luigi Ciatti, padre di Niccolò

Firenze, 5 febbraio 2021 - "Una notizia positiva che conferma quello che abbiamo sempre sostenuto". Luigi Ciatti, il babbo di Niccolò, non può che apprezzare l'iniziativa del tribunale di Roma. Visto che non aveva mai nascosto la speranza che l'Italia prendesse in mano il caso dell'omicidio di suo figlio avvenuto nell'agosto del 2017 in una discoteca di Lloret de Mar. D'altronde la giustizia spagnola è andata avanti a rilento, tanto che l'unico dei ceceni in carcere fino ad oggi, Rassoul Bissoultanov, ad agosto rischiò addirittura di uscire. Invece, il mandato di arresto europeo spiccato dall'autorità giudiziaria italiana, su input dei carabinieri del Ros, ha colpito sia Bissoultanov, che Mosvar Magamadov, il secondo ceceno indagato in Spagna, quello che, nei video del pestaggio sulla pista del St Trop, indossa una maglietta rossa, affianca Bissoultanov che sferra il calcio mortale alla testa di Niccolò e tiene lontani eventuali interventi in soccorso del 22enne di Scandicci, che purtroppo non ci furono.

Adesso, esiste la possibilità che il processo si possa fare in Italia. Basta che la Spagna non si opponga.