"Aramini rimane nella mia giunta"

Caos Pd a Impruneta: le rassicurazioni del sindaco Calamandrei dopo che il suo vice ha lasciato il partito

Migration

Il terremoto scoppiato in casa Pd non si ripercuoterà sull’amministrazione comunale. Parola del sindaco Alessio Calamandrei che conferma con convinzione le deleghe al vicesindaco Matteo Aramini, fresco di addio (con polemiche) al Partito democratico. "Al momento – spiega il sindaco – per me non cambia assolutamente niente. Fra l’altro anch’io faccio parte del circolo Pd di Tavarnuzze, quindi conosco perfettamente la situazione che si è venuta a creare da mesi all’interno del partito, situazione però che è cosa ben diversa dall’amministrazione comunale. Abbiamo fatto una giunta anche due giorni fa, si va avanti regolarmente senza problemi. Matteo rimane vicesindaco senza la tessera del Pd così come lo è stato Luca Binazzi per tre anni alla fine del mio primo mandato, come indipendente. Per gli ultimi sei mesi non stravolgerò la giunta: siamo in dirittura di arrivo per molti progetti, non tutti riusciremo a portarli a fine ma, per il cronoprogramma che ci siamo dati, confido di poter fare un buon lavoro. Sarebbe stupido a sei mesi dalla conclusione del mandato rivoluzionare tutto".

Intanto sulla vicenda della crisi interna al Pd interviene Fratelli d’Italia con i consiglieri comunali Matteo Zoppini e Chiara Innocenti che, in una nota, ribadiscono di non essere stupiti dagli eventi: "Nulla di tutto ciò ci sorprende – sottolineano –, anzi ci appare una tragedia dal finale già tristemente noto, nella quale a rimetterci, come sempre purtroppo, sono gli imprunetini. Figuranti sono sempre gli stessi che, come diciamo da tempo, agiscono unicamente sulla base di personalismi. Un partito allo stremo dal quale prende le distanze anche l’attuale vicesindaco, peccato che però non le prenda anche sul fallimentare operato di cinque anni di giunta Calamandrei. Governano il partito come il Comune di Impruneta e le altre istituzioni: come se tutto fosse di loro proprietà e non dovessero mai rispondere a nessuno, insomma si sentono superiori a tutti e a tutto, anche alle leggi. Questo è ciò che accade quando non si amministra ma si gestisce il potere con un unico fine: crearsi centri d’interesse e fan club per vincere le prossime elezioni".

Tutto tace sul fronte del Pd metropolitano accusato di latitanza dal presidente del circolo Pd Tavarnuzze Maurizio Franchi e duramente chiamato in causa, nel suo J’accuse, anche da Aramini.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro