Anticorpi Tls, scelte sbagliate "Coinvolgere le Asl nei test"

La sperimentazione sui monoclonali e le difficoltà di reperire volontari positivi idonei. Il webinar con Rino Rappuoli e con l’assessore regionale Bezzini

"Sa qual è il problema che impedisce alla sperimentazione sugli anticorpi monoclonali Tls di procedere in maniera spedita? Il fatto che le aziende ospedaliero-universitarie sono totalmente avulse dal territorio. Se avessero affidato alle Asl la capacità di sperimentare il farmaco, la risposta sarebbe stata molto più veloce". Il direttore generale dell’Asl Toscana Sud Est, Antonio D’Urso, ha ripetuto queste sue convinzioni anche ieri sera, nel corso del summit via webinar con il padre degli anticorpi Rino Rappuoli, l’assessore regionale per il diritto alla salute Simone Bezzini, il direttore di Toscana Life Sciences, Andrea Paolini e tutti i direttori generali e sanitari delle aziende toscane, più i medici di medicina generale e i responsabili delle strutture. Un conclave telematico per provare a uscire dall’impasse, almeno in Toscana: solo pochissimi pazienti positivi arruolati, poco più di 3, rispetto ai 120 che dovrebbero essere testati nei tre centri di Careggi, Cisanello e Policlinico Le Scotte.

"Le aziende ospedaliere - ribadisce il dg d’Urso - hanno poca capacità di penetrazione nel territorio. Il modo di lavorare delle Asl è più performante, quando si tratta di fare assistenza anche domiciliare".

Ad Arezzo c’è chi ha somministrato anticorpi di multinazionali, molto più costosi, a 163 pazienti, senza individuarne nessuno per il farmaco Tls...

"All’ospedale di Arezzo hanno fatto il loro lavoro - ribatte D’Urso - per far flettere la curva dei pazienti gravi. Hanno usato una terapia già autorizzata. Le preoccupazioni sui costi e sull’efficacia sono legittime. Ma sono stato io a chiedere, in tempi non sospetti, che non ci si limitasse a sperimentare gli anticorpi nei grandi ospedali. Spero che adesso la Regione ascolti il mio appello dopo la riunione".

Non le sembra tardi? I positivi sono ormai pochissimi.

"Dobbiamo trovare un modo per avvicinare le équipe delle aziende ospedaliere ai territori e non il contrario. In un’area vasta come la Toscana sud è complicato convincere un paziente che si scopre positivo a farsi due ore im ambulanza da Albinia alle Scotte per rischiare di farsi somministrare un placebo invece che un anticorpo. Dobbiamo rendere appetibile la sperimentazione. E sicuramente più fruibile a tutti".

Perché non puntare sull’efficacia e sulla semplicità di un’iniezione che evita guai?

"L’appeal del farmaco Tls è indubbio, bisogna risolvere i problemi logistici. Non credo che la sperimentazione non si faccia per ragioni idelogiche, almeno non nella Toscana sud, ma per difficoltà concrete nel territorio. Alla fine, forse, arriveranno gli ordini di servizio".

Pino Di Blasio

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