"Annata eccezionale per l’olio. Ulivi ricchi e qualità straordinaria"

I produttori già al lavoro per le olive Leccino e Frantoio. Fra un paio di settimane per Moraiolo e Correggiolo

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di Ilaria Biancalani

Con la vendemmia ormai conclusa, nel Chianti si accendono i riflettori sull’olio. In alcune aree dell’olio Dop Chianti Classico, di cui quest’anno ricorrono i 20 anni, è iniziata la raccolta delle olive. In particolare quella delle cultivar Leccino e Frantoio, mentre per gli altri due pilastri dell’oro verde, il Moraiolo e il Correggiolo si dovrà attendere la fine di ottobre. Nei frantoi però è già inebriante il profumo di questa nuova raccolta e già si comincia a tracciare un primo bilancio. "I venti anni del riconoscimento della Dop – fanno sapere del Consorzio Chianti Classico – non potevano cadere in un anno migliore per l’olio: nella nostra zona di produzione l’andamento stagionale è stato regolare e ha permesso alle piante di germogliare in abbondanza. L’assenza di fenomeni atmosferici violenti ha preservato le piante e i fiori". La vera svolta verso l’eccellenza sarebbe data però, secondo l’osservatorio del Consorzio, dalle ultime settimane di settembre e le prime di ottobre quando "è tornato il freddo con temperature notturne al di sotto delle medie degli ultimi anni. Le olive sono perfette anche dal punto di vista fitosanitario, con un’incidenza pressoché nulla di malattie e agenti patogeni".

"Mentre vengono certificate le prime partite di olio Dop – dichiara Gionni Pruneti, presidente del Consorzio olio Dop Chianti Classico – possiamo già dire che la qualità 2020 è eccezionale. Le condizioni climatiche ci hanno permesso di vivere una raccolta estremamente soddisfacente come olivicoltori, faticosa sì, ma fin dalle prime spremiture straordinaria. Legheremo il ricordo di questo anno, infausto per molti aspetti, alla rinascita della natura, che ci regalerà un olio capace di portare in tavola l’unicità del nostro territorio". Il Consorzio olio Dop Chianti Classico, che è nato come associazione volontaria nel 1975, nel 2000 ha ottenuto il riconoscimento dall’Unione Europea come prodotto Dop. Oggi i soci sono 240, e la produzione media è di 1500 quintali.

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