"Anche io traccio, perché così mi sento utile"

Ci sono 303 giovani, moltissimi studenti di medicina e infermieristica. "Tutti dobbiamo dare una mano"

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Sono giovani consapevoli. Hanno voglia di dare una mano. Sanno il fatto loro. "Ero già stato assegnato al Meyer per fare il mio tirocinio, ma per essere utile in questo momento ho preferito arruolarmi qui". Omar Abucar Osman ha 23 anni, è alla fine del suo percorso formativo da infermiere, sa che tra poco gli toccherà la dura lezione della corsia. Ma non ha paura. Anzi, anticipa la sua partecipazione alla battaglia contro il virus alla centrale di tracciamento della Fortezza. "Gran parte delle persone sono ligie al dovere: per me è quasi una sorpresa – racconta Omar – Perché credevo di doverli rincorrere". Cittadini ligi, ma non tutti. C’è chi sfugge, chi è reticente, chi esce di casa, anche nei racconti dei colleghi di Omar. Con lui ci sono altre 302 persone, perlopiù giovani, in gran parte studenti di medicina, infermieristica, biologia e presto anche di psicologia. La squadra dei tracciatori da lunedì conterà su altri 65 tirocinanti che offriranno 50 ore di lavoro in due settimane e 45 medici scolastici, a tempo pieno. "Capita che certe telefonate mettano in diffcoltà: ho parlato con una giovane mamma di molti bambini, non sapeva come fare, ho dovuto attivare la potezione civile". Giovani, ma pronti a risposndere ai bisogni, a farsi avanti con chi chiede aiuto. Si lavora per non accumulare casi da smaltire, alla Fortezza, mentre negli uffici della Prevenzione delle Asl si azzererà in una settimana il cumulo rimasto in sospeso. Finalmente ci sono le forze che prima non c’erano, motivo per cui si era perso il filo del tracciamento. Oltre al padiglione Cavaniglia è stato allestito anche l’Arsenale. In tutto 260 postazioni che in due turni possono ospitare 520 tracciatori. Entusiasti di dare un contributo. "Sono venuta qui per dare una mano, visto che presto saremo infermieri non possiamo tirarci indietro in questo momento critico". Laura Porta ha 33 anni. E’ pronta per la prossima battaglia.

Ilaria Ulivelli

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