"Anche a Brunico dubbi sul futuro"

Il funzionario della Fiom Bolzano: "Nuove assunzioni? Solo per operai specializzati"

"Non sono tutte rose e fiori. Qualcuno sta facendo passare un messaggio sbagliato". Parola di Christian Maurlechner, funzionario Fiom Bolzano ed ex lavoratore Gkn Driveline Brunico, l’altro stabilimento italiano che fa capo al fondo inglese Melrose, insieme al sito produttivo di Campi Bisenzio.

Come è la situazione a Brunico?

"La Fiom, tramite anche Confindustria, proprio nei giorni scorsi, ha chiesto un incontro con la proprietà per fare il punto sul futuro. Siamo in attesa di una data. Ma ciò dovrà avvenire entro la fine di luglio, come abbiamo richiesto".

Cosa vi ha spinto a richiedere l’incontro?

"Al di là delle vicissitudini che stanno capitando alla Gkn di Campi, a Brunico nei mesi scorsi è stata attivata la cassa integrazione per Covid: la prima richiesta è avvenuta ad aprile, coinvolgendo 350 lavoratori e a maggio è stata prorogata fino al 3 luglio".

Che lavorazioni vengono svolte a Brunico?

"Lo stabilimento di Brunico è il centro di innovazione per i motori elettrici mentre a Monguelfo è stato realizzato l’impianto per la produzione di doppi giunti cardanici: la fabbrica di Monguelfo è nata dopo la cessione di un ramo d’azienda della Gkn qualche anno fa. Ora sono circa 600 i dipendenti di Brunico dove il sito produttivo è composto da due capannoni adiacenti, uno è il reparto montaggio e l’altro il reparto produzione".

È vero che ci sono nuove assunzioni a Brunico?

"Forse sono state assunte figure particolari, come operai specializzati o ingegneri, ma tanti contratti a tempo determinato non sono stati rinnovati. Negli ultimi anni c’è un alto tasso di rotazione dell’organico, ai miei tempi - ho lavorato in Gkn fino al 2018 per 18 anni - si parlava solo di contratti a tempo indeterminato: chi lasciava il lavoro lo faceva perché aveva raggiunto la pensione. L’anzianità di produzione garantiva anche una qualità del lavoro maggiore".

Barbara Berti