Ambulanti senza merce. La protesta al mercato

A poche centinaia di metri assembramenti fra i generi alimentari "Le vendite all’aria aperta sono sicure, perché siamo discriminati?"

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di Fabrizio Morviducci

"Dove sono i motivi di sicurezza nel tenere chiusi i mercati all’aperto?". Se lo domandavano gli ambulanti di Scandicci ieri mattina in piazza Togliatti, mentre a poche centinaia di metri, in piazza della Resistenza, i loro concittadini si assembravano davanti ai banchi alimentari. Tutti attaccati, senza rispettare il distanziamento e i segnali che gli operatori avevano sistemato proprio per garantire un minimo di sicurezza. Anche per se stessi. La risposta alla domanda di questi operatori, stanchi e ridotti allo stremo da lockdown, chiusure a zone e altri provvedimenti è più o meno tutta qua. Contro le disattenzioni delle persone non c’è sistema di contenimento che tenga. Perché i mercati settimanali non sono presi dalle persone come degli spazi dove poter fare la spesa più in sicurezza che in aree chiuse, ma anche e soprattutto come momenti di socializzazione, dove si mangia, si chiacchiera, si fuma la sigaretta senza mascherina. Questo è.

A rimetterci sono le imprese, che ieri hanno protestato in piazza Togliatti, allestendo un mercato fantasma: solo banchi niente merce per chiedere la riapertura. "Col mercato chiuso – ha detto Barbara Pieri – non abbiamo più reddito. E’ difficile per noi in particolare, che abbiamo subito uno sfratto per finita locazione e siamo costretti a dormire nel furgone. E’ una crisi dalla quale non si esce". Gianni Masi segretario Assidea: "Il senso della manifestazione è chiedere le riaperture. Siamo in attesa di un atto formale dal presidente Giani, ossia portare in sede naziole la proposta di escludere gli ambulanti dalle chiusure legate alle zone". "I mercati all’aperto sono sicuri – ha detto Enzo Todesca – dove si trova tutto e senza grosso rischio di contagio. La questione va semplificata altrimenti non possiamo lavorare". "Siamo chiusi – ha detto Cristina Del Perugia – nonostante fare la spesa all’aria aperta non sia rischioso. Eppure non ci sono novità per noi. Siamo chiusi senza nessuna chiarezza all’orizzonte". Senza chiarezza né sostegni adeguati: "Anche se qualcosa sta arrivando – dice Giuseppe Diacono – sono comunque briciole. E ci sono burocrazie paradossali, tipo chi ha venduto qualche ramo d’azienda si è visto chiedere indietro le briciole che ha ricevuto. Rischiando per di più il penale". Il consigliere regionale Francesco Torselli (FdI) ha annunciato una mozione per chiedere sostegni alla categoria.

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