Alzheimer: un nuovo farmaco può cambiare la vita dei malati

Manlio Matera, Presidente di AIMA Firenze: “La notizia dell’approvazione, da parte della FDA (Food and Drug Administration), del farmaco Aducanumab di Biogen per il trattamento della malattia di Alzheimer, ci riempie di gioia”

Alzheimer

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Firenze, 16 agosto 2021 -  Fornire ai medici uno strumento terapeutico nuovo: per Manlio Matera, Presidente di AIMA Firenze, realtà che da 27 anni opera a tutela e sostegno dei malati e di chi se ne prende cura, la notizia dell’approvazione, da parte della FDA (Food and Drug Administration), del farmaco Aducanumab di Biogen per il trattamento della malattia di Alzheimer “è di straordinario interesse per la ricerca sulla malattia a livello mondiale”. Una svolta storica, insomma, in quanto "la molecola sarebbe “efficace sulla malattia e non solo sui sintomi”.

Come sempre, quando si tratta di farmaci, è bene mantenere una dovuta cautela circa la reale efficacia, anche perché l'approvazione è stata appena concessa. Tuttavia, dalle prime indicazioni, i presupposti sembrerebbero effettivamente incoraggianti. 

Per  Sandro Sorbi, prof. di Neurologia e direttore Neurologia 1 AOU Careggi, “l'’approvazione di questa terapia sottolinea l'importanza della diagnosi precoce" infatti la sperimentazione di questo farmaco, come di altri ancora in fase 2 o 3, "è stata condotta in soggetti in fase molto iniziale della malattia che presentavano sintomi lievi” .  “Nonostante le corrette cautele e le incertezze -precisa Sorbi-  ritengo che l’approvazione di Aducanumab sia un evento storico che inaugura un'era entusiasmante nel trattamento e nella ricerca dell'Alzheimer e della Demenza. L’approvazione accelerata prevede, contemporaneamente alla commercializzazione, lo svolgimento di uno studio per valutare ulteriormente l’efficacia clinica del farmaco. Questo approccio è comune all’introduzione di nuove terapie per patologie con bisogni insoddisfatti importanti. È opinione consolidata infatti che, affinché una terapia possa funzionare, si debba intervenire il prima possibile ed eventualmente accertare la presenza di patologia nel cervello ancor prima della comparsa dei sintomi”. Anche per l’assessore alla sanità della Regione Toscana, Simone Bezzini,  la chiave del successo delle terapie è nella diagnosi precoce. “Uno degli obiettivi centrali attuali è quello di aumentare i casi correttamente e precocemente diagnosticati di Alzheimer, fornendo alle cure primarie strumenti idonei a concorrere, con la medicina specialistica, all’obiettivo della appropriatezza e tempestività di un eventuale trattamento terapeutico” sottolinea l’assessore, commentando la notizia dell’approvazione del farmaco. “Per questo -conclude Bezzini- appare indispensabile operare una innovazione organizzativa e culturale rispetto al servizio specialistico coinvolto nel percorso di cura della persona con Demenza, riaffermando il modello di CDCD (Centro Disturbi Cognitivi e Demenze) come sistema integrato per diagnosi, terapia e continuità assistenziale, in collaborazione con la Medicina Generale ed i servizi del territorio”.

Domenico Guarino

 

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