Allarme cinghiali in città Più avvistamenti, sale la paura Danni per migliaia di euro

Indagine di Coldiretti. Segnalazioni in tutti i quartieri, si salva soltanto il centro storico. Il titolare di un’azienda agricola: "Le recizioni elettriche non sono la soluzione, si rompono"

di Niccolò Gramigni

I cinghiali fanno sempre più paura ai fiorentini e ai toscani in generale. Creano talmente tanti condizionamenti che, secondo un’indagine Coldiretti-Ixè, prima dell’acquisto di una casa si valuta attentamente l’area, anche dal punto di vista di pericolosi incroci con questi animali. Negli ultimi anni, nei quartieri di Firenze, le segnalazioni sono state diverse: nel Q2 i cinghiali sono stati visti in alcuni giardini di Settignano, nel Q3 – specialmente durante il Covid – ci sono stati avvistamenti nella rotonda di piazza Rodolico, a Sorgane. E ancora in viale Tanini, Galluzzo e in viale Europa. Tutte zone densamente popolate. Il cinghiale ha fatto visita, creando numerosi danni a un’azienda che si trova in via di Soffiano e quindi nel Q4. Avvistamenti anche nel Q5, nella zona compresa tra via di Castello, via delle Masse, via di Terzollina, via di Careggi e via dei Massoni. Avvistare in città questi animali non è più un evento raro. E la paura cresce. C’è da ricordare intanto che la Toscana è la terza regione in Italia per danni subiti dall’agricoltura dal 2015 al 2021 con un importo di poco superiore ai dieci milioni di euro. Secondo l’analisi di Coldiretti-Ixè quasi sette toscani su dieci (69%) ritengono che i cinghiali siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati. Il 62% dichiara di avere una "reale paura" e il 48% non prenderebbe casa in una zona infestata dai cinghiali. "La maggioranza dei toscani considera l’eccessiva presenza degli animali selvatici una vera e propria emergenza nazionale che incide sulla sicurezza delle persone oltre che sull’economia e sul lavoro, specie nelle zone più svantaggiate – spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana -. Servono interventi mirati e su larga scala per ridurre la minaccia dei cinghiali".

Tornando al dettaglio su Firenze bastano le parole del titolare dell’azienda Ab Agricola Bencini, Tommaso Bencini, per capire bene la situazione: "Dal 2018 al 2021 noi abbiamo avuto quasi 80mila euro di danni – ha spiegato –. La situazione è peggiorata negli ultimi 7-8 anni, prima non era così. Adesso vediamo spesso questi animali che vanno nei campi abbandonati, quelli dove non c’è niente e poi da lì creano numerosi problemi". Per cercare di risolvere, ha aggiunto Bencini, "l’Atc ha fornito delle recinzioni elettriche, ma richiedono molta manutenzione e basta poco per ‘romperle’. Noi poi parliamo di cinghiali ma non sono solo gli unici animali pericolosi: ci sono anche tanti caprioli, tutte le mattine ne vediamo 4-5 a giro. Siamo vicinissimi all’ospedale di Torregalli, esemplari come cinghiali e caprioli sono molto pericolosi". Proprio in via di Soffiano, anni fa, venne coinvolta in un incidente con un cinghiale anche l’ex senatore Caterina Bini. Insomma, serve fare attenzione.

Niccolò Gramigni

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