Alla (ri)scoperta del piacere di leggere

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Cosimo

Ceccuti

Con meritorio impegno Firenze richiama l’attenzione sul libro e sull’importanza della lettura per la formazione culturale, insostituibile strumento di dialogo, di reciproca conoscenza e comprensione. Lo ha fatto con la quinta edizione della "Citta dei lettori", al motto "leggere ci unisce", ricca di una fitta serie di presentazioni, conferenze, anteprime a Villa Bardini e in altre località della Toscana. Lo farà nella prima decade di luglio, animando le "Piazze dei libri" promosse dal Comune in collaborazione con Confartigianato, dove intorno agli stand per la vendita si attiveranno "salotti letterari" all’aperto con incontri e dibattiti sulle novità letterarie. Protagonista il libro, specie quello tradizionale, con le pagine di carta, che si apre e si chiude, si legge e si ripone: insieme le librerie e i librai, anche quelli di una volta ancora operosi nella nostra città. Spesso appartati in locali angusti del vecchio centro, in stanzette affollate di testi accatastati, antichi e nuovi. Autentici cultori del libro, non hanno bisogno del computer per soddisfare le attese dei clienti, capaci di dare opportuni suggerimenti, sofferenti nel "privarsi" di uno dei loro volumi al momento di venderlo. Negli ultimi due secoli la storia di Firenze è per tanta parte la storia degli editori e dei librai. Si pensi alla dimensione nazionale di Le Monnier e Barbèra, di Vallecchi e di Olschki, uno dei pochi superstiti di una editoria autonoma, intraprendente e innovativa. E le librerie, con Seeber in via Tornabuoni, non un puro punto di vendita, ma un centro internazionale di cultura viva. Restano ancora insegne storiche, fedeli alle proprie tradizioni, come la Libreria Giorni in via Martelli, a fianco del Liceo Galileo. Una vetrina accattivante sulla strada, una porta stretta su una scala ripida, per raggiungere gli scaffali nell’interrato. Là negli anni Trenta del secolo scorso, lo studente ginnasiale Giovanni Spadolini aveva "scoperto" le opere di Piero Gobetti, seminascoste in quanto sgradite al regime… Fra gli aspetti positivi dell’iniziativa "Le piazze dei libri" vi è quello di accendere i riflettori sui piccoli librai, talvolta a gestione familiare, "tratti fuori" dai lori negozietti per incontrare l’ampio pubblico dei lettori, accanto alle sigle più note del mercato librario.

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