Crollo del ponte Morandi. Alberto e Marta, insieme per sempre. Oggi i funerali

No ai funerali di Stato. Le esequie a Pisa, città in cui si erano conosciuti, nella chiesa dove - a maggio dell'anno prossimo - avrebbero dovuto sposarsi

Alberto Fanfani e la fidanzata Marta Danisi, morti nel crollo del ponte Morandi a Genova

Alberto Fanfani e la fidanzata Marta Danisi, morti nel crollo del ponte Morandi a Genova

Firenze, 16 agosto 2018 -   A maggio dell’anno prossimo si sarebbero detti sì. Ma non attendevano certo l’ufficialità del matrimonio per amarsi. Uniti, sempre. Anche nella morte. Destino amaro, atroce. In quella chiesa (dei Santi Jacopo e Filippo a Pisa) in cui si dovevano sposare Alberto Fanfani  e la fidanzata Marta Danisi si ritroveranno oggi alle 11.30. Per l’ultimo saluto alla vita terrena. Le famiglie hanno scelto Pisa: la città in cui si erano conosciuti sarà anche quella del funerale.

Hanno voluto così le rispettive famiglie, evitando il funerale di Stato nel tentativo di «proteggere» il loro dolore dai riflettori accesi inevitabilmente per raccontare la devastazione che il crollo del ponte di Genova ha portato con sé, trascinando nell’oscurità un intero Paese. L’arrivo delle salme è atteso per la tarda mattinata. A padre Roberto Jokanovic il compito arduo di trovare le parole giuste per salutare la coppia che lui stesso aveva preparato in vista delle nozze. «Avevamo concluso il percorso prematrimoniale poche settimane fa ed erano felicissimi – racconta il parroco del quartiere pisano delle Piagge –. Purtroppo le cose sono andate molto diversamente. Il funerale si svolgerà a Pisa perché qui si sono conosciuti e hanno iniziato il loro sogno».

Un sogno bellissimo sbocciato tre anni fa a Cisanello nelle corsie di Medicina IV dove il 32enne fiorentino, medico specializzando dopo gli studi al liceo Dante e all’ateneo fiorentino, aveva appunto incontrato la fidanzata infermiera di origine siciliana. Il giovane si era laureato in Medicina e chirurgia all’Università di Firenze e si era trasferito nella città della Torre dopo aver ottenuto il posto alla Scuola di specializzazione in Medicina interna. «Aveva appena cominciato a frequentare il quinto e ultimo anno della Scuola di specializzazione in Medicina interna, non aveva ancora deciso cosa avrebbe fatto dopo – racconta il professor Stefano Taddei –. Aveva lavorato a rotazione nelle varie unità operative dando prova ovunque delle sue grandi doti professionali ed umane. Era un medico eccezionale e talentuoso».

L’ultima  esperienza tra i pazienti della Medicina II, diretta dal professor Agostino Virdis. A quest’ultimo l’onere di accompagnare i genitori di Alberto fino a Genova per effettuare il riconoscimento. I Fanfani, infatti, hanno appreso la notizia della tragedia mentre stavano trascorrendo le vacanze nella casa al mare di Castiglioncello. Da lì la disperata la corsa verso la Liguria e verso quell’amara verità. Alberto aveva smontato lunedì. Aveva fatto il giro dell’ospedale per salutare i colleghi perché avrebbe goduto di qualche giorno di relax. Giorni da trascorrere con la sua metà tra la Toscana e il Piemonte, dove poi si sarebbe trattenuto per aiutarla ad ultimare il trasloco sistemando la nuova abitazione di Alessandria dove Marta si era trasferita ad aprile dopo aver vinto il concorso ed essere assunta all’ospedale Santi Antonio e Biagio. Un modo per stare insieme visto che la 29enne non aveva avuto il tempo di maturare le ferie. La morte proprio mentre stavano attraversando in auto il viadotto per raggiungere il nord Italia.

Alberto Fanfani
Alberto Fanfani

 

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