Disastro Genova, Firenze ricorda Alberto e Marta. Bandiere a mezz'asta a Palazzo Vecchio

Alberto Fanfani, fiorentino di 32 anni, medico anestesista a Cisanello (Pisa), stava transitando in auto sul ponte dell’A10. E' morta anche la fidanzata che viaggiava con lui, Marta Danisi, 29 siciliana

Alberto Fanfani e la fidanzata Marta Danisi, morti nel crollo del ponte Morandi a Genova

Alberto Fanfani e la fidanzata Marta Danisi, morti nel crollo del ponte Morandi a Genova

Firenze, 15 agosto 2018 - Firenze è una città in lutto. Sul ponte Morandi, crollato a Genova, c'erano anche Alberto Fanfani, 32 anni, fiorentino, vittima della tragedia di Genova e la fidanzata Marta Danisi ventinovenne di Sant'Agata di Militello (Messina), che lavorava come infermiera ad Alessandria.

Il profilo facebook di lei è stato trasformato in una pagina "in memoria", come accade talvolta sul social network dopo la morte di un iscritto. E in tanti hanno voluto lasciare un messaggio: come Alberto, che scrive "Quando un sorriso così bello viene strappato alla vita in modo così brusco e assurdo, la tristezza è grande. Non ti conoscevo ma prego per la tua anima e mi sento vicino alla famiglia. R.I.P.". Oppure Francesco, che commenta: "Non è facile non è giusto... provo rabbia..perdonali te Marta,perdonali con il tuo sorriso.Ciao Marta...non è successo nulla..tu sei in cielo e ci guardi e ci proteggi .Sei un angelo.Ciao Marta riposa in pace".

Fanfani era un medico anestesista. Lavorava all’ospedale Cisanello di Pisa. Era stato il lavoro a portarlo là, dopo gli studi compiuti a Firenze. A Firenze anche i suoi cari, gli amici, i compagni di scuola e del tempo passato sui libri.

Il Comune di Firenze ha deciso di mettere le bandiere a mezz’asta a Palazzo Vecchio in segno di lutto. “È un Ferragosto di dolore che non avremmo voluto vivere - ha detto il sindaco Nardella -. La nostra comunità è fortemente colpita per quanto accaduto a Genova”. “Firenze si stringe al dolore della famiglia e degli amici di Alberto Fanfani e ai cari di tutte le altre vittime - ha continuato il sindaco -. Vorrei ringraziare i Vigili del fuoco, la Protezione civile e le forze dell’ordine che da ieri ininterrottamente lavorano per recuperare le persone schiacciate dalle macerie. Genova e l’Italia sono ferite, ma non vinte. Dalla tragedia sapremo risollevarci con orgoglio”.

Alberto Fanfani
Alberto Fanfani

Altri messaggi di cordoglio sono arrivati dal prefetto Laura Lega e dal presidente della Regione, Enrico Rossi. "Sono vicina alla famiglia fiorentina colpita dal dramma di Genova ed a loro disposizione per ogni supporto. Faremo partire rapidamente un monitoraggio dello stato delle strade del territorio provinciale con tutti gli enti interessati, per la loro messa in sicurezza e per l'adozione dei provvedimenti necessari a garantire una circolazione sicura", ha detto Laura Lega.

"La tragedia di Genova ha colpito duramente anche la Toscana. Tra le vittime identificate - dice Enrico Rossi - ci sono almeno quattro giovani che vivevano o lavoravano nella nostra regione. Siamo profondamente addolorati ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza ai loro cari e ai familiari di tutte le vittime. La Regione Toscana chiede che venga fatta al più presto luce sulle cause che hanno portato al crollo e che i responsabili siano assicurati alla giustizia. Ciò che è avvenuto non è degno di un paese civile. La Regione ringrazia ancora una volta Vigili del Fuoco, Protezione Civile e forze dell'ordine impegnate nelle operazioni di soccorso e salvataggio".

L'Azienda ospedaliera universitaria di Pisa e l'Università di Pisa "si stringono con commozione alla famiglia del medico specializzando in Medicina interna, Alberto Fanfani, morto nel crollo del viadotto di Genova. A loro si associa nel cordoglio il professor Stefano Taddei, direttore della Scuola di specializzazione in Medicina interna, che il giovane medico frequentava con profitto al V anno, prestando servizio nelle varie Unità operative di Medicina dell'ospedale". Così una nota, in cui si aggiunge che "Marta Danisi, in viaggio con lui, è giovane infermiera che ha prestato servizio nell'Aoup dal 2014 al 2017, prima in Radiodiagnostica e successivamente in Medicina generale IV, prima di trasferirsi in un altro ospedale. Anche in questo caso l'Aoup, con il Dipartimento delle professioni infermieristiche, esprime sincera vicinanza e partecipazione alla sofferenza della famiglia in queste ore di concitazione e di grande dolore".

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